Alcuni ragazzi della classe 3 A, della scuola secondaria di 1 grado, incoraggiati dalla loro professoressa di italiano hanno intervistato gli alunni della classe 1 C, incuriositi dal progetto dedicato alla costruzione in miniatura dei castelli medievali, realizzati in cartone e in scala ridotta, un lavoro che gli alunni hanno svolto con la supervisione della prof.di storia Di Rollo.
Noi ragazzi abbiamo chiesto alla professoressa se potevamo rivolgere alcune domande alla classe e a lei riguardo il lavoro svolto. Dopo aver accettato la richiesta la prof ci ha accolto con molto entusiasmo nella sua classe e abbiamo rivolto le nostre domande ai ragazzi:
La proposta di svolgere questo lavoro da chi è partita?
– Inizialmente la proposta alla prof. è partita da noi, ispirandoci al lavoro svolto l’anno passato dalla attuale classe 2A, poi affrontando lo studio dell’incastellamento ci siamo incuriositi e abbiamo deciso di costruirli.
” Quale strategia operativa ha scelto la prof. per svolgere questa attività ?”
– Siamo stati divisi in gruppi.
” Come sono stati scelti i gruppi ?”
– I gruppi sono stati sorteggiati, divisi in modo eterogeneo tra maschi e femmine.
“ I castelli che dovevate costruire in che modo vi sono stati assegnati ?”
– Sono stati scelti da noi.
“Quali castelli avete deciso di riprodurre?”
-Abbiamo deciso di riprodurre: La Rocca Pia, Il Brancaccio ,l’Orsini Odescalchi di Bracciano, Il Fenis, La rocca Galace e Il castel del Monte “Quanto tempo avete impiegato nella costruzione ?” – Abbiamo impiegato dalle due settimane a un mese, in base alle esigenze dei nostri gruppi. ” Quali materiali avete utilizzato?”.
– Abbiamo utilizzato il cartone della scatola di scarpe, il muschio sintetico, i mattoncini finti di ceramica, scottex, vinavil, acqua e bastoncini di legno.
Come avete fatto a riprodurre in miniatura i castelli, rispettando le proporzioni e le grandezze originali?
– Sinceramente abbiamo semplicemente osservato le immagini e poi siamo andati ad occhio.
” Vi siete aiutati a vicenda?”
– Si con la metodologia del cooperative learning, dove ciascuno ha avuto la sua responsabilità e il suo compito.
” Avete avuto degli imprevisti?”
– Si, un castello ha avuto un problema e qualche difficoltà organizzativa, ma si è subito risolta.
” I castelli sono stati realizzati a scuola?”
– No, solamente in parte.
“Perché avete poi eseguito una in PPT ? “
– Inizialmente dovevamo fare solo il PPT per presentare le varie parti di un castello, poi è partita l’idea di costruirli in miniatura. ” È stato pesante svolgere questa attività didattica?”
– No, ci siamo divertiti molto.
In seguito abbiamo rivolto alcune domande alla professoressa Di Rollo:
” Perché è stata scelta la 1C per questo progetto?”
– Perché è l’unica prima in cui lavoro e con cui mi trovo bene in molte attività laboratoriali.
” Lei è dovuta intervenire durante la costruzione?”
– Diciamo che il lavoro si può dividere in varie fasi: progettazione, strutturazione e lavoro in power point in cui io sono intervenuta.
” I ragazzi hanno avuto una valutazione sul lavoro svolto?”
– Si, i ragazzi hanno ricevuto due voti, uno individuale e uno cooperativo in base alle competenze.
” Da quale ispirazione è nato questo progetto?”
– Perché i ragazzi hanno mostrato molto interesse nel fenomeno dell’incastellamento.
” E lei professoressa è stata soddisfatta del risultato?”
– Molto, perché penso che la scuola debba creare curiosità ed interesse facendo degli alunni i protagonisti principali.
Siamo stati molto lieti di essere scelti per questa bellissima e interessante intervista e un ringraziamento per la collaborazione alla proff. Di Rollo.
Savon Alisia, Mari Gloria,Bernabei Asia, Mei Matteo, Panno Roberto 3A