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Catalogna, verso l’indipendenza?

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di admin • Pubblicato il 22 Novembre 2017 23:00:00Osservatorio sul mondo

L’indipendentismo catalano è un movimento politico-culturale, nato tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 del secolo scorso, che sostiene l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna in virtù delle sue peculiarità storiche, linguistiche e culturali.
Nel 1925 il dittatore spagnolo Miguel Primo de Rivera soppresse la Mancomunitat de Catalunya (Associazione di province della Catalogna) istituzione nata nel 1914, che riuniva i quattro consigli provinciali catalani (Barcellona, Girona, Tarragona e Lleida) e che assunse grande importanza politica, poiché rappresentò, da parte dello Stato spagnolo, il primo riconoscimento della personalità e dell’unità territoriale della Catalogna.
Quando cadde la monarchia, nel 1931, ci fu un notevole indebolimento del potere centrale e si pensò a un possibile riavvicinamento al governo spagnolo.
La guerra civile spagnola del 1936-1939, che portò alla fine della Repubblica e all’avvento del dittatore Francisco Franco, cancellò l’autonomia della Catalogna e il catalano fu dichiarato illegale.
Nel 1975, uscita dalla dittatura, la Catalogna collaborò con il governo per riprendersi dai duri anni del franchismo.
Il processo di transizione democratica aperto dalla morte di Francisco Franco nel 1975 sfociò nell’adozione della Costituzione spagnola del 1978, che introdusse un avanzato sistema di autogoverno per le comunità autonome e, per quanto riguarda la Catalogna, fece rinascere la Generalitat de Catalunya, il sistema amministrativo-istituzionale della Catalogna.
Per oltre 30 anni non si parlò più di indipendentismo, fino a quando, nel 2000, risorsero alcuni partiti indipendentisti che conquistarono i voti della maggioranza della popolazione.
Nel 2014 si è tenuta una consultazione non referendaria sull’indipendenza catalana, la quale tuttavia non è stata ritenuta valida dal governo centrale, che ha infatti ribadito la Costituzione spagnola che dichiara l’unità della Spagna.
Il 1° ottobre 2017 i partiti indipendentisti catalani hanno organizzato un referendum illegale per ottenere l’indipendenza della Catalogna.
La Catalogna vuole l’indipendenza per vari motivi:
– è una regione con una forte identità culturale e una propria lingua, il catalano, la lingua ufficiale insieme allo spagnolo;
– è una delle regioni più ricche della Spagna e i sostenitori dell’indipendenza affermano che la Catalogna mantiene, con le sue tasse (circa 10.000 euro all’anno) lo Stato spagnolo e vorrebbero, invece, che tutte queste risorse rimanessero in Catalogna, a beneficio dei catalani.
In occasione del referendum del 2017 il governo spagnolo ha inviato le forze di polizia nei seggi per tentare di impedire lo svolgimento della consultazione referendaria.
Il 90% dei votanti ha scelto l’autonomia e il 10 ottobre è stata dichiarata illegalmente l’indipendenza della Catalogna.
Il governo di Madrid ha negato ogni validità alla consultazione e il parlamento spagnolo ha indetto nuove elezioni in Catalogna per il 21 dicembre 2017.
Il 2 novembre 2017 la procura spagnola ha chiesto il mandato d’arresto per il presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, che si è rifugiato in Belgio.
Sono stati arrestati anche 8 ex ministri catalani.
Puigdemont ha affermato che ritornerà a Barcellona quale candidato alla presidenza della regione catalana se il fronte indipendentista vincerà le elezioni del 21 dicembre 2017.

 

Di Pirro, Vergari 2F