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SS1G “A. Baccelli”- IC.Tivoli 2- Tivoli centro – a.s.2022/2023

Tivoli nel Medioevo

di admin • Pubblicato il 19 Gennaio 2019 14:20:37Vivi... Città

TIVOLI.

Cittadina del Lazio in provincia di Roma, posta sulle pendici settentrionali dei monti Tiburtini, nel punto in cui il corso dell’Aniene scende, formando delle cascate, nell’Agro Romano. Oscure rimangono le origini della città la posizione strategica lungo la via consolare Tiburtina-Valeria, che collegava Roma all’ Abruzzo, ne promosse lo sviluppo in età imperiale, la città Tiburtina nell’ organizzazione del commercio. I commercianti resero il territorio di Tivoli luogo di numerose case dell’aristocrazia romana (per esempio la villa dell’imperatore Adriano). La Rocca Pia che era ed e tuttora una fortezza. Stranamente mai abitata da (persone nobili), ancora i Tiburtini si chiedono chi potesse aver mai vissuto lì dentro. 
 Tivoli, fece parte nel sec. VII del patrimonio Tiburtino dipendente dalla curia pontificia, ma assai poco si conosce della sua storia per il VIII e il X secolo. Nel corso del XI secolo, la città manifestò una considerevole crescita demografica e un rafforzamento dell’autonomia politica e militare che contribuirono a innescare il conflitto con Roma, in contrapposizione con la quale al tempo di Enrico IV (1082) il centro si elevò a roccaforte ghibellina nella lotta tra papato e impero. Nella prima metà del sec. XII, con la piena affermazione dell’istituto comunale, Tivoli intraprese una politica di espansione territoriale nella valle dell’Aniene a discapito soprattutto dell’abbazia benedettina di Subiaco; al contempo si fecero sempre più critici i rapporti con Roma e il papato. Nel 1143 la città fu sconfitta dalle Milizie di Roma e dovette assoggettarsi a Innocenzo II, cedendo un’ampia porzione del suo territorio. Tuttavia l’ostilità di Tivoli alle pretese di controllo da parte dei Romani si manifestò nel suo schierarsi a sostegno della causa Imperiale.

La peste non tocca Tivoli  
La peste non tocca Tivoli. Infatti la città non ha mai avuto un solo morto di peste per quel motivo gli abitanti di Tivoli pensarono che fosse stata la madonna (Maria) a proteggere quello che ai tempi era solo un paesino, la cosa è stata molto insolita, anche perché il paese aveva il fiume Aniene, le cui acque venivano da posti dove la peste fece stragi, per questo i Tiburtini, essendo molto credenti rimasero della loro idea. 

Le mura e le porte di Tivoli  
Le mura che furono erette servivano a difendere il paese, spesso in conflitto  con altre (città) ( città – stato ). Per evitare che venissero attaccati nella notte con il buio, le porte della città venivano chiuse. Di giorno con la luce le mura potevano essere controllate dalle vedette.              

La coltivazione a Tivoli  
A Tivoli la coltivazione era fatta e tuttora è fatta da viti ed oliveti e di molte altre piante come il ciliegio. Nella città crescono tutte queste piante perché il terreno di Tivoli crescono molte leguminose che fissano l’azoto (nutriente molto importante per tutte le piante) atmosferico nel suolo, le piante così crescono più velocemente e più fruttuose. Ma la specialità della città era ed e tuttora il pizzutello, una tipica  uva bianca con gli acini allungati e turgidi, dal nettare dolcissimo che non può essere esportata per piantarla altrove, perché solo il terreno della città era ed è idoneo alla sua crescita.  Adesso (con i trasporti veloci) però il frutto può essere esportato in tutto il mondo.

Il Carnevale di Tivoli
Il carnevale di Tivoli è una tradizione che affonda le proprie origini nei tempi antichi. È sul finire del 500, proprio in concomitanza con l’avvento a Tivoli del Cardinale Ippolito d’Este il quale fece edificare la villa che porta il suo nome per farne la propria casa.In quei tempi l’antica Tivoli era una piccola cittadina a vocazione contadina: proprio grazie all’arrivo del Cardinale Ippolito d’Este a Tivoli il carnevale iniziò a prendere importanza. Il cardinale iniziò a invitare diverse personalità importanti dell’epoca, soprattutto nobili, in concomitanza del carnevale per fargli trascorrere a Tivoli il periodo di festeggiamenti.Che in effetti era già stato classificato come festa durante la quale le famiglie contadine di Tivoli si incontravano per ballare e passare momenti di svago.

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