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Dal mito del sole all’inquinamento

di admin • Pubblicato il 17 Gennaio 2020 16:18:30Racconti

Un mito dell’America Centrale descrive l’origine del Sole non come una creazione a partire dalla materia informe delle origini, ma come una trasformazione di un uomo grazie ad un mantello rosso e ad una strana danza.
Un uomo trovò uno stupendo mantello rosso, lo indossò ed ecco che i suoi piedi cominciarono a muoversi senza controllo, accennando passi di danza.
L’uomo roteava su se stesso e faceva balzi, si accucciava a terra, rimbalzava in aria, fino a giungere sull’orlo di un grande precipizio che separava il cielo dalla terra. Roteando volo’ via nell’oscurità senza fine, ma non scomparve nel vuoto. Grazie al mantello, si trasformò in un luminoso cerchio rosso nel cielo. Era diventato il Sole.


Un mantello rosso.

Un mantello rosso che, secondo il mito, genera il Sole. Quel corpo celeste creato da un uomo che volteggia, ci illumina, ci riscalda, ci permette di vivere.
Noi, invece, cosa facciamo? Non rispettiamo il nostro pianeta, e non lo proteggiamo da noi stessi.
Non diamo importanza a ciò che lo merita. Non riusciamo a capire che il mondo è là fuori e dobbiamo viverlo secondo le regole della Terra.
Perché esiste il buco nell’ozono? Perché il sole, ora, invece di farci del bene, ci sta distruggendo?
Perché noi ce ne “freghiamo” di quello che facciamo. Perché diciamo « Per una volta! ».
Se tutti noi diciamo «Per una volta!» otteniamo sette miliardi di «Per una volta! ».
Così  “offuschiamo” la sua luce, permettiamo ai suoi raggi di bruciare la Terra. Così facendo, il sole ci ucciderà.
Il buco nell’ ozono fa in modo che il sole ci danneggi, invece di donarci beneficio.
Ma il sole si ribellerà.
Tutti noi dobbiamo proteggere questo mantello rosso affinché non diventi un triste mantello nero.
Francesca Sofia Maccaroni, classe  I F

Il mito del Sole racconta di un uomo che danza avvolto nel suo mantello rosso, cade in una buca,  illumina il buio: diventa il Sole. 
Il sole è lì, in alto nel cielo, per noi tutti, che non viviamo nel mito.
« …Vorrei ricordassi tra i drammi più brutti che il Sole esiste per tutti, esiste per tutti, esiste per tutti…» canta Tiziano Ferro.
Il sole è un bene prezioso per tutti e dovremmo capire che, pur concentrati su noi stessi e sui nostri interessi, il mondo intorno a noi è ricco di bellezze che ci permettono di vivere e ci rendono felici. Pensiamo al sole, al mare e agli alberi .
Noi con i nostri comportamenti sbagliati distruggiamo. Pensiamo agli sprechi o al nostro eccessivo utilizzo delle risorse naturali. Pensiamo al grave inquinamento dell’acqua e dell’aria,  alle conseguenze negative per la salute di tutti gli esseri viventi.
L’inquinamento non è un problema di oggi; era un problema anche “ ieri”, ma c’era meno sensibilizzazione, e sarà soprattutto un problema di domani perché le generazioni future erediteranno gli effetti di questo sfruttamento del pianeta.
Io credo che ognuno di noi possa  contribuire a salvaguardare l’ambiente, anche con piccolissimi gesti quotidiani, come ridurre lo spreco di acqua e il consumo di elettricità.
Un piccolo sforzo di ognuno porterà un grande risultato per tutti.
Mario Bruschi, classe I F

L’uomo, con quel mantello rosso, iniziò a danzare, a volteggiare,  arrivò in cielo e si trasformò in Sole.
Il sole splendeva, riscaldava la terra.
Oggi la brucia. A causa del nostro inquinare: l’aria diventa nociva e la Terra non è più come una volta, quando non c’erano le automobili, lo smog, i gas nocivi, e le persone erano più rispettose dell’ambiente e l’aria era più pulita.
A causa nostra il buco dell’ozono diventerà più grande e i raggi del sole cominceranno a bruciare e non più a riscaldare. Il nostro amato sole, quella stella che vediamo tutto il giorno, diventerà il pericolo più grande per noi. Per colpa nostra arriveremo a non amarlo, cominceremo ad odiarlo.
Siamo irrispettosi del nostro pianeta proprio come gli uomini in Wall-e. Per paura, scappano dalla loro casa, la Terra, e si rifugiano in una navicella nello spazio. Non fanno nulla ma contribuiscono all’ inquinamento: non curano più il pianeta.
Al fine di vivere su una Terra, casa nostra, prendiamocene cura, rispettiamola e, soprattutto, non inquiniamola.
Elettra Piacentini, classe I F