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Dall’Agorà di Bimed: “Medie26″incontra la scrittrice Roberta Giudetti.

di admin • Pubblicato il 19 Novembre 2020 20:34:59Filo diretto

Vivere le situazioni in prima persona, vuol dire saperle trasmettere con sentimento e partecipazione. Sapere che Tommy e Miriam esistono veramente in qualche parte del mondo, rende la storia più interessante e coinvolgente.

Il 30 ottobre h.15.30 gli alunni della classe Medie26 (I -II sez.F), hanno partecipato all’”Incontro con l’autore”, tappa fondamentale della Staffetta creativa/Bimed. Dopo aver lavorato con entusiasmo e creatività alla stesura del primo capitolo di un libro, gli studenti hanno così avuto la possibilità di conoscere l’autrice dell’incipit Roberta Giudetti, grazie alla tutor Teresa Pirrotta.
L’incontro, visti gli avvenimenti degli ultimi mesi, è avvenuto da remoto, tramite piattaforma Cisco Webex Meetings, nella sezione Agorà del sito Bimed. I ragazzi, insieme alle professoresse di lettere, hanno finalmente conosciuto la tutor, che li ha seguiti nella stesura del capitolo. Era veramente emozionata e incuriosita, ed ha accolto i ragazzi della scuola secondaria di 1 G Baccelli con entusiasmo, sottolineando con disinvoltura il contributo positivo che questa didattica digitale alternativa ci offre. Certo ritrovarsi attraverso schermi di PC non è proprio la normalità!
Successivamente, si è collegata Roberta Giudetti, autrice dell’Incipit del libro, intitolato “Non è giusto”. E’ stato davvero un momento emozionante, non capita tutti i giorni di conoscere una eccezionale scrittrice, come lei, certo in questo caso non dal vivo, ma va bene lo stesso.
Dopo essersi presentata, l’autrice ha lasciato la parola agli studenti, che curiosi come lo sono tutti a  quell’età, volevano rivolgerle mille domande. La prima che le hanno sottoposto è la seguente:
“Cosa avrebbe raccontato Lei nel primo capitolo?
Con questo quesito la Guidetti ha avuto la possibilità di spiegare alcuni passaggi importanti per la stesura dell’incipit  e di svelare alcuni misteri sull’esistenza reale dei personaggi che aveva inserito nella sua breve storia. Ci ha tenuto però a precisare, che lei si è quasi sempre ispirata a storie reali, e anche in questo caso, la vicenda, non è puro frutto di fantasia. La famiglia, presentata nel suo testo, lei la conosce bene e la protagonista è addirittura sua “figlioccia”; ha veramente due fratelli, il primo è andato a vivere a Londra ed è un videomaker e l’altro “Titti” con la sindrome di Down, così come il Tommy del racconto. Questa sua precisazione, ha fatto comprendere ai ragazzi, quanto sia sentita dall’autrice la storia. Vivere le situazioni in prima persona, vuol dire saperle trasmettere con sentimento e partecipazione. Sapere che un Tommy, una Miriam  esistono veramente , in qualche parte del mondo, rende la storia più interessante e coinvolgente.
La Guidetti, ha continuato spiegando che nel primo capitolo, ci si sofferma sui sulla situazione, sul contesto, sulla presentazione e caratterizzazione dei personaggi , sulla loro psicologia; per lei che ha un passato da sceneggiatrice, tutto ciò ha molta rilevanza. Ha illustrato poi, l’importanza della linea da seguire per continuare la storia.
Partendo da questa situazione……


(…..)Solo una cosa era certa: Miriam non avrebbe rinunciato a quella festa. Avrebbe trovato un modo per rendere Tommy il meno impegnativo possibile(…)

la storia avrebbe potuto proseguire in due modi, uno positivo e l’altro un po’ meno. Nel primo, Tommy è un ragazzo con la sindrome di Down, che vuole a tutti i costi essere accettato e avere nella società il posto che gli spetta. Nel secondo, quella un po’ più malinconica, può accadere quello che nella realtà succede frequentemente, nonostante lui sia un “ragazzo speciale”, la società non lo accetta,  sia per imbarazzo che per ignoranza.
L’ autrice prospettando queste due alternative, si è mostrata curiosa su quale strada avessero scelto i ragazzi e su come continuerà la vicenda negli altri capitoli. Ha fatto capire che la storia narrata dipende da chi la scrive, dal taglio che si sceglie, giallo, commedia, o altro, è quello che si comunicherà al lettore. A quel punto  la Guidetti chiede ai ragazzi:
“Che tono avete usato per la narrazione serio o lieve?”
“Lieve e delicato”, è stata la risposta, che ha trovato l’approvazione della scrittrice, la quale ha aggiunto che la sua conoscenza con Tommy le avrebbe fatto fare la stessa scelta, lui è un ragazzo simpatico, divertente, sempre pronto alla battuta.
La curiosità degli studenti si è spostata poi sul perché la scrittrice ha scelto di scrivere il suo incipit per la Scrittura creativa/Bimed per la categoria Medie, ossia per i ragazzi che frequentano la scuola secondaria di 1g, la risposta è stata diretta e sincera: perché li ritiene più creativi e pieni di idee, a differenza di quelli più grandi che a volte mancano di progetti nuovi e di fantasia, spesso annoiati, mentre nelle menti più giovani si può trovare maggiore partecipazione e spunti originali.
Nell’ultima parte dell’incontro, i ragazzi hanno voluto sapere se il messaggio della scrittrice fosse quello di combattere il Bullismo, data la difficoltà di inserimento, che spesso hanno i ragazzi con diversità. La Guidetti naturalmente ha annuito, portando come esempio ancora una volta la sua esperienza personale: suo padre era cieco, ma era fiero della sua condizione  e voleva essere chiamato in quel modo, perché viveva la sua diversità come  normalità.
Sul finale del libro, la Guidetti, si è auspicata che sia positivo, di apertura, di accettazione. Non sarà però lei a decidere; la parola, anzi la penna, a questo punto passa alla prossima classe.


Ringraziamo di cuore la scrittrice, la tutor Teresa e la BIMED, naturalmente, per averci dato questa opportunità sicuramente Eccezionale e Unica.

Giulio Ricci, classe 1F, pianificazione articolo
Medie26
Sabucci Sophia, Servadio Margherita, Lancia Natalia, Sibilia Diana, Catullo Giulio, Russo Cesare, Rossini Zoe, Scrocca Francesca, Cinelli Rihanna, Giustiniani Camilla, Facchini Ivan, Fiori Andrea, Manni Isabella, Ricci Giulio, Bruschi Mario, Forgione Emanuele, Marchetti Giulia, Maccaroni Francesca Sofia, Palma Silvia, Pietrangeli Sofia, Poggi Beatrice,Troiani Federico, Verga Valerio.

Per saperne di più
Roberta Giudetti
Nata a Milano nel 1964. Laureata nel 1992 in lettere moderne con indirizzo pedagogico all’Università degli Studi di Milano, con una tesi su l’Educazione alla lettura in età prescolare: il contributo di Bruno Munari, lo stesso anno ha conseguito l’attestato di sceneggiatore presso la Scuola del Fumetto di Via Savona, 10 a Milano. Sempre nel 1992 ha partecipato al corso “La parola come immagine” tenuto dalla pittrice Maria Luisa Grimani pres­so il Laboratorio di Beba Restelli in Via Cavalieri, 6 a Milano, mentre nel 1994 ha partecipato al seminario “La comunica­zione interpersonale e di gruppo” condotto dal Prof. Silvio Morganti, docente all’Università degli Studi di Milano. Dal 1992 collabora come sceneggiatrice con il regista Salvatore Nocita. Nel novembre 1997, la sceneggiatura per il lungometraggio “A casa di Irma”, scritta in collaborazione con due suoi colleghi, ha ottenuto il finanziamento statale in quanto “film di interesse culturale nazionale”; il lungometraggio (interpretato da Rosalinda Celentano e Valeria Milillo) è stato prodotto dalla Blueback Production con la regia di Alessandro Bader, e distribuito nel giugno 1999 nelle sale cinematografiche italiane dall’Istituto Luce. Dal giugno 1998 al dicembre 1999 ho fatto parte del team di dialoghisti della soap-opera “Un posto al sole”, RAI 3.
Dal 2000 è docente di “Lettura dell’immagine cine-televisiva” presso l’Accademia di Belle Arti legalmente riconosciuta A.C.M.E., Via Cagnola, Milano. Dal 2010 è docente di “Regia” sempre presso la medesima accademia. Da ottobre 2003 collabora in modo continuativo con il settimanale Confidenze (Mondadori) come autrice di racconti con regolare contratto per diritti d’autore.
Dal novembre 2003 organizza e conduce laboratori creativi per bambini presso Magnoliaitaliakids.
Dal dicembre 2004 conduce laboratori creativi per la scuola elementare Italo Calvino a Milano, e per diverse scuole materne sempre a Milano.
Dal dicembre 2009 conduce un cineforum presso la Scuola Primaria Bacone a Milano.
Pubblicazioni:
“Donne quasi perfette”, Milano 1996. Raccolta di racconti con prefazione di Bruno Gambarotta.
Prelibri in Su Munari, a cura di B. Finessi ed. Abitare Segesta, Milano1999, pp. 226-231.
“Sempre Capricci!? Storie “psicologicamente corrette da leggere assieme ai bambini”, ed. Erickson, Trento 2002. Si tratta di una raccolta di storie illustrate per l’elaborazione del problema “capricci” nella relazione genitori-figli. È giunto alla seconda edizione.
La fiction seriale: fra ragione e sentimento”, in Dal brutto al Kitsch. Percorso antologico-critico, a cura di Maddalena Mazzocut-Mis, CUEM, Milano, 2003.
L’Acchiappacapricci” cd-rom didattico edito da Erickson Software, aprile 2005.
“Perché lui sì e io no?” Storie per affrontare i conflitti tra fratelli – Erickson, ottobre 2007.
Facchini Ivan, classe 1F