lunedì 29 Aprile 2024

Scuol@ebook

SS1G “A. Baccelli”- IC.Tivoli 2- Tivoli centro – a.s.2022/2023

Un’avventura al di là dell’apparenza.

“Le petit prince” riceve due volte la nomination ai Premi Oscar

di admin • Pubblicato il 16 Marzo 2016 12:15:22Musica e Cinema, Teatrando

“Ed ecco il mio segreto.

 È molto semplice: non si vede bene che col cuore. 

L’essenziale è invisibile agli occhi.

Il film “Le petit prince” proposto dal regista  Mark Osborne ha ricevuto due volte la nomination ai Premi Oscar: nel 1999 nella categoria miglior cortometraggio d’animazione per More e nel 2009 nella categoria miglior film d’animazione per Kung Fu Panda.  Mark Osborne ha preso questo film come una sfida per il fatto che è molto difficile rappresentare un classico con cosi’ tanti significati, per ognuno diversi. Ma dopo averci pensato per un po’ di tempo, è ritornato con un idea straordinaria che ha stupito tutti. Questo film è prodotto da  Onyx Films, Orange Studio ed e distribuito da Lucky Red.  La sceneggiatura è stata fatta da Bob Persichetti e Irena Brignull, la scenografia da Lou romano e Cèline Desrumaux, ed in fine il montaggio è stato eseguito da Matthew Landon. Il paese di produzione del film è la Francia. Il genere di questa rappresentazione cinematografica è di animazione e fantastico. La trama racconta di un mondo fatto solo di doveri e responsabilità, in cui, una ragazzina cerca di entrare alla Werth Academy ma non c’è l’ha fa. Dopo il suo fallimento la bambina si trasferisce insieme alla madre nel quartiere dove sta la Werth cosi’ la ragazza dovrà essere presa per forza. La casa vicino alla loro e di un vecchio ed eccentrico aviatore.  Attraverso le pagine del diario dell’aviatore e i suoi disegni, la bambina scopre come molto tempo prima l’aviatore fosse precipitato in un deserto e avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da un altro pianeta. Le esperienze dell’aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra l’aviatore e la bambina. La madre e contraria alla loro amicizia perché la figlia per colpa sua non da più tanta attenzione al suo programma di vita. Dopo che l’avviatore sarà portato in ospedale la ragazzina affronterà con la sua volpe, quella che una volta era del piccolo principe, una straordinaria avventura, alla fine della quale la bambina avrà imparato ad usare la sua immaginazione e a ritrovare la sua infanzia. Due delle frasi più importanti di questo libro sono: “ Tutti i grandi sono stati bambini una volta. ( Ma pochi se ne ricordano)” e “è il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto a tua rosa così importante.” Fra i personaggi principali troviamo Prodigy, una bambina ormai “adulta” tormentata da un ideale di perfezione ed essenzialità imposta da sua madre. La ragazza non sa usare la sua immaginazione e non si gode per niente la sua infanzia. Dal film si capisce che è una bambina molto intelligente e molto curiosa. La madre è una donna molto esigente che vuole il meglio per la vita di sua figlia, ma che non prende in considerazione i suoi desideri, è molto organizzata e protettiva. La donna  pretende di pianificare a sua figlia l’esistenza minuto per minuto, dimenticandosi, come la maggior parte degli adulti, cosa significhi essere bambini. L’aviatore è un adulto con uno spirito da bambino, con la passione per gli aeroplani che aiuta Prodigy a vivere più spontaneamente la sua vita.

Il film è stato realizzato in CGI  (termine mutuato dalla lingua inglese che tradotto letteralmente in italiano significa immagini generate al computer) un’applicazione nel campo della computer grafica 3D per la resa degli effetti speciali digitali. E’ stata usata anche la tecnica dello  Stop Motion, una tecnica che usa, oggetti inanimati mossi progressivamente, spostati e fotografati a ogni cambio di posizione. La proiezione, delle immagini, dà l’illusione di movimento: esattamente come accade nel cinema con gli esseri umani. Il tema principale di questo film è quello della  capacità di andare al di là dell’apparenza, scoprendo un mondo fatto di amicizia, amore e genuina sofferenza in cui l’essenziale ha poco a che fare con l’ossessione per la produttività di questo mondo di “strani” adulti ma, in realtà, passa solo per la voce del cuore ed è invisibile agli occhi. I bizzarri personaggi che sfilano sotto gli occhi dello spettatore non sono altro che la caricatura di tipi umani ricorrenti, ossessionati da un ideale di successo che ha perso completamente di vista ciò che davvero conta. Il film induce anche a scoprire la bellezza di essere unica in mezzo ad un’infinità di creature apparentemente identiche, proprio come la splendida e vanitosa Rosa o la piccola Volpe che divengono speciali grazie al potere dell’amore che addomestica e rende unici in mezzo alla massa.

Onida, Pletea 3F