venerdì 26 Aprile 2024

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Intervista allo scrittore Luigi Brasili

“Non dimenticate mai la magia della Musica e ricorda sono proprio le faccende strane, quelle che nascondono la verità”

di admin • Pubblicato il 14 Maggio 2018 20:15:01Filo diretto

Il giorno 27 Marzo 2018 nella sala professori della nostra scuola le classi prime della scuola secondaria di 1 grado hanno incontrato lo scrittore del libro “C’era una volta un re” Luigi Brasili. L’incontro è stato l’epilogo di un percorso  legato al “progetto Lettura” della disciplina di italiano. Gli alunni hanno conosciuto questo scrittore attraverso i suoi libri e sono stati entusiasti di incontrarlo personalmente. Luigi Brasili è originario di Tivoli e per questo motivo alcuni dei suoi libri sono ambientati in questo luogo.

H.8,20 sala professori, sede centrale, scuola secondaria di 1 grado:

Avete letto tutti il libro e avete completato le domande?”-gli alunni  con sicurezza hanno risposto:-Sì!-.
“Conoscete i luoghi del libro…e sapete perché la Sibilla si chiama così?”-e la nostra risposta è stata:” Conosciamo questi luoghi, ma non sappiamo perché la Sibilla si chiama così…ce lo può spiegare?”.
Così ha iniziato a presentarsi lo scrittore Brasili-  “Allora.., secondo la leggenda nel tempio un tempo c’era una donna chiamata Sibilla, che prediceva il futuro. Anche se in realtà il tempio si chiama Tempio di Vesta, quello di Sibilla è quello più piccolo accanto”.
Dopo questa premessa ha iniziato a parlare dei personaggi del libro, e ci ha chiesto:– Quale  personaggio preferite?-“Cecilia, perché è molto simpatica!”- tutti in coro.
-“Vi è piaciuto la figura di Antonio ?”-“Sì!”- Così ci ha raccontato che Antonio esiste veramente e che è suo  nipote di tredici anni”-“Ho scelto lui perché mentre scrivevo la storia mi serviva un’altro personaggio per suonare i sette anelli”-
Dopo ha dato un consiglio a tutti i giovani scrittori :”In ogni storia fantastica bisogna far entrare sempre qualcosa di reale e bisogna scrivere soprattutto cose che si conoscono per essere sicuri di dire la verità e  per convincere le persone a leggere il libro”.
Gli alunni hanno chiesto allo scrittore se era possibile rivolgergli delle domande sul contenuto del libro che avevano letto e lui con disponibilità e simpatia ha acconsentito.

Come ha elaborato l’idea di scrivere questo libro? Un giorno ero su Internet e ho deciso di partecipare ad un concorso letterario di storie per ragazzi. L’idea della trama del libro mi è venuta in mente una volta mentre stavo ascoltando la radio e improvvisamente si è spenta…così ho pensato alla scomparsa della musica.

Quanta immaginazione e quanta realtà troviamo nel suo libro? Collegandomi a ciò che ho detto prima un personaggio reale è Antonio mentre la maggior parte degli altri personaggi sono inventati o per crearli ho preso spunto da persone vere…ma anche la fantasia deve essere regolata!

I personaggi sono reali o immaginari? Come ho già detto alcuni personaggi sono reali altri inventati…per esempio Cecilia è la sorella di un compagno di scuola di mio figlio, e visto che il nome mi piaceva molto, ho deciso di chiamare la sorella maggiore dei tre fratelli così!

Lei è appassionato di musica? Si, mi piace molto ascoltarla e secondo me la musica è magia… non ho un genere preferito, ascolto qualsiasi tipo di musica.

La storia del libro, riguarda la musica per questo? Perché sono un amante della musica e suono sia il pianoforte che il violino.

Mozart è il suo musicista preferito? No, lo ammiro,  ma non è il mio preferito.

Come mai ha scelto proprio Mozart come musicista? Mozart era una specie di mago della musica che componeva già da quando aveva 5 anni, inoltre, secondo i libri, Mozart è stato a accompagnato da padre, perché ha partecipato al Gran Tour ovvero un viaggio di formazione per artisti che si teneva tra il 1700 e il 1800.

Mozart è stato realmente a Roma? Sì, è un’informazione vera, perché prima di scrivere un libro bisogna fare delle ricerche altrimenti il lettore se ne può accorgere, infatti Mozart è stato a Roma accompagnato dal papà per un concerto e forse è stato anche a Tivoli…

Come mai ha deciso di ambientare il libro a Tivoli? Ho deciso di scrivere qualcosa che conosco molto bene e sentivo il bisogno di raccontare la mia città a chi non la conosce.

Chi è veramente Dotty (personaggio del libro)? È la fata della nota Do!

Chi è il suo personaggio preferito? Il mio preferito è lo zio Sandro, perché ha più o meno la mia stessa età, ma mi piace anche la zia.

Ha fatto lei i disegni? No, non li ho fatti io ma li ha fatti una ragazza (Elisa) che ora frequenta l’accademia di Cartoon a Bologna.

Quanto c’è di autobiografico nel libro? Non c’è molto a parte alcuni  luoghi e personaggi.

Come descriverebbe la sua sensazione di quando ha scritto il primo libro? A vedere la parola fine ci si sente soddisfatti e felici a prescindere  dal risultato.

Perché Reneè (personaggio del libro e fata della nota Re) è prima scomparsa e poi ha aiutato i ragazzi e lo zio? Le fate sono volubili ma alla fine sono buone anche se fanno dei dispetti.

Come faceva lo zio a conoscere già Reneè? Lo zio aveva conosciuto Reneè quando era giovane oppure in sonno.

Come le è venuta in mente la storia delle fate?Le fate sono un elemento fantastico che mi ha sempre affascinato.

Le sue attività di zio e di scrittore sono collegate? No, anche se quando ero piccolo avevo uno zio che mi portava in vari luoghi.

Qual è il paese è nominato all’inizio del libro? È un paesino in Abruzzo.

Dove ha preso la frase delle note musicali?Un frate aveva dato questo nome alle note.

Condivide l’idea che questo libro sia un invito a perdersi nel fascino della musica? Questo libro, secondo me, fa capire l’importanza della musica e della scrittura.

I sogni sono importanti in questo libro? Sì, sono fondamentali,  non solo nel libro ma anche nella vita reale, perché bisogna tenere i piedi per terra ma volare con i sogni.

La sequenza di note utilizzate per spostare il muro ha qualche significato oppure è stata inventata? Ho inventato questa sequenza per creare un indovinello.

Il racconto è inventato? Si, perché mi piacciono ( anche da piccolo mi piacevano) i racconti, i film e le storie fantascientifiche.

Ha già scritto il continuo di questo libro? No, e ce l’ho scritto in mente, ma non ho mai avuto né il tempo ne ‘ l’occasione di scriverlo perché sono stato impegnato a scrivere altri libri, mi piacerebbe ritrovare i protagonisti cresciuti che tornano nei luoghi del libro.

Come si fa a diventare un bravo scrittore? Secondo me bisogna scrivere ciò che si conosce per diventare un buon scrittore.

Chi è Antonio? Antonio è il figlio di mia sorella, perciò l’ho inserito nella mia storia.

Perché quale motivo si devono suonare gli anelli per far tornare la musica? Siccome ogni fata doveva suonare l’anello della sua nota per far funzionare la musica bisogna ritrovare gli anelli per far tornare tutto come prima!

Lei, descrivendo sul libro una parte storica molto bella di Tivoli, voleva trasmettere al lettore non tiburtino le stesse sensazioni che prova lei per la sua città? Hai proprio indovinato, attraverso questo libro ho voluto far conoscere la cittadina di Tivoli, ricca di storia ed antichità.

Ha mai pensato di girare un film ispirandosi al libro? In effetti ho avuto questa idea, solo che per girare un film sarebbe necessario che il libro venisse letto da moltissime persone, inoltre ci vorrebbe un’adeguata sceneggiatura.

Perché ha scelto la nota “re”? Ho scelto questa nota per creare un gioco di parole.

Che cos’è per lei la scrittura? Per me scrivere è quasi tutto, però ci sono giorni in cui non hai ispirazione e giorni in cui ce l’hai. In questi mesi usciranno dei nuovi libri cartacei.

Perché ha deciso di fare lo scrittore? In verità io non ho mai deciso di fare lo scrittore, ma da quando sono piccolo scrivevo filastrocche e racconti, poi crescendo ho pensato che magari potevo fare lo scrittore da grande, farò sicuramente lo scrittore.

Com’ è nata la sua passione? La mia passione è nata leggendo, perché per essere un buon scrittore bisogna leggere molto. Poi è nata anche vedendo film fantasy e horror perché ti fanno venire in mente idee per scrivere dei libri.

A quanti anni ha scritto il primo libro? Il primo libro con il mio nome sulla copertina è uscito nel 2006 e si chiama “ La strega di Bebois”  ma i miei racconti come alcune poesie sono stati pubblicati già da qualche anno.

Quanto tempo ci vuole per scrivere un libro? Dipende dal tipo di libro che si vuole scrivere ma solitamente ci vogliono circa 2 mesi per scrivere la brutta e la bella copia.

Chi la spinge e la incoraggia a scrivere? La mia passione perché io di mestiere non faccio lo scrittore,  ma il programmatore di computer.

Ha mai avuto il blocco dello scrittore? E se sì come lo ha superato? Riguardo questo libro non ho mai avuto un vero e proprio blocco dello scrittore, ma ho incontrato alcune difficoltà a scrivere a causa dello stato d’animo.

Dopo questa domanda si è concluso l’incontro.

Ringraziamo di ❤️ Luigi Brasili per questo fantastico incontro e per la disponibilità con cui ci ha accolto. Sicuramente ha segnato le nostre vite di studenti, in quanto ci ha trasmesso l’amore e la passione per la scrittura, quella stessa che oggi fa di lui un ottimo scrittore.

Giorgione Gloria, Origlia Francesca 1F ( pianificazione dell’intervista)

Collaboratori :
Dante Pierfrancesco, Guglielmo Sara, Marini Lorenzo  1A
Badiglio Elisa, Brahasani Gisele, Magliocchetti Matteo 1H
La Cara Maria Vittoria, Cipolloni Gaya, Caldrer Riccardo 1E
Assisi Cristina, Bernardini Edoardo, Bucciarelli Edoardo,Dima Serena,Giorgione Gloria Magrini Camilla,Mancini Sara, Mazzucchelli Maria, Palma Sara,Rossi Ludovica 1F