martedì 30 Aprile 2024

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L’Eco della memoria. Parole, note e immagini: per non dimenticare

di admin • Pubblicato il 08 Novembre 2018 11:42:38La scuola dei Ragazzi e delle Ragazze

Il 25 ottobre, presso le Scuderie Estensi di Tivoli, la nostra classe ha partecipato alla manifestazione organizzata dall’Arma dei carabinieri per celebrare i 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale, avvenuta il 4 novembre 1918, giorno in cui venne emesso il Bollettino della vittoria, firmato dal capo di stato maggiore Armando Diaz, che annunciava che la guerra era vinta.La celebrazione è iniziata in modo forte e commovente,con la lettura, da parte di un ragazzo dell’Istituto Fermi, di un brano delloscrittore Erich Maria Remarque.

Con quelle parole siamo stati subito proiettati dentro il clima terribile della guerra di trincea. Grazie alla forza interpretativa di quel ragazzo ho sentito l’angoscia e la paura di trovarsi faccia a faccia con la morte, costretti ad uccidere per non essere uccisi.

Subito dopo i compagni della III A e della III E hanno letto le lettere dal fronte dei soldati, mentre sullo schermo scorrevano le  immagini degli autografi. Parole semplici e varie testimonianze di vita, scritte dai padri per le mogli e i figli che forse non avrebbero più rivisto.

Ho capito che la guerra non è una parola astratta, che può toglierti le persone che ami, può strapparti da tutte le tue certezze e che di fronte a lei siamo fragili, proprio come dice il grande poeta Ungaretti: “Si sta come d’autunno sugli alberi  le foglie”. In guerra siamo come le foglie nella stagione autunnale, che possono volare via al primo soffio di vento.

La celebrazione è poi continuata con l’esibizione degli alunni della sezione musicale. Alla musica è stato affidato il compito di descrivere il clima di speranza e di felicità che ha accompagnato la fine della guerra.

Io ho suonato “Fremiti di  vittoria”, scritto da R. Perrotta, e ho provato il sentimento di gioia che c’era dentro quelle note.

La mattinata si è conclusa con una canzone che non conoscevo, “Quel mazzolin di fiori”, eseguita dall’orchestra e cantata  da tutti i presenti a squarciagola!

E’ stata una mattinata piena di emozioni che mi hanno fatto capire la disumanità della guerra e l’importanza di non dimenticare.

Gabriele Di Pirro III F