Tra i diversi luoghi, quello che mi ha colpito di più è stato il roseto Per arrivarci si attraversano i luoghi più belli del monastero: si passa accanto al Sacro Speco (dove si ritirò in preghiera San Benedetto).
La Scala Santa, la Cappella della Madonna e si passa all’interno della Grotta dei Pastori per uscire così al di fuori della struttura dove si trova questo roseto. Esso è una balconata da dove si vede tutta la facciata esterna del monastero e sembra essere abbracciata dalla natura incontaminata del monte Galeo che lo circonda, facendo capire le parole di San Benedetto quando diceva che quello era il luogo migliore per unirsi a Dio.
Inizialmente questo luogo venne utilizzato da San Benedetto come rimedio per sfuggire dalle tentazioni: infatti si buttava in cespugli di spine e ortiche provando dolore.Molto tempo dopo, nel 1224, in una visita, San Francesco decise di innestare un roseto per trasformare un luogo di così tanto dolore in un posto rilassante e tranquillo.
Questo luogo mi è piaciuto particolarmente perché racchiude tutti i punti sui quali si basa il monastero: l’architettura, la natura, la spiritualità e, prima della visita di San Francesco, la penitenza.
Tommaso Arcangeli 1C