Il nuovo anno scolastico, per alcune classi dell’Istituto Comprensivo Tivoli Centro 2, si è aperto con la realizzazione del progetto proposto dalle Forze Armate, nella persona del colonnello Tiziano Fabi, per celebrare i cento anni dalla vittoria italiana nella Prima guerra mondiale.
La mia classe, la III E , insieme alla III A e alle due classi ad indirizzo musicale II e III F, coadiuvate dagli insegnanti, a scuola hanno intrapreso uno studio del materiale riguardante la Grande guerra, per poter poi concludere il progetto in una rappresentazione che si è tenuta nelle Scuderie Estensi il 25 ottobre, alla presenza di genitori e parenti.
Noi della III E abbiamo scelto di leggere alcune frasi estrapolate da “Bombardano Cortina”, che la professoressa Di Addario ha assegnato a ciascuno e che, visto il nostro entusiasmo e la nostra partecipazione, ha deciso anche di farci cantare, insieme al brano “La penna nera”.
Prima del nostro intervento, un ragazzo dell’ultimo anno della scuola superiore Enrico Fermi, ha letto un brano emotivamente coinvolgente sulla morte in trincea di un soldato, vista e narrata da un altro soldato che vive drammaticamente quegli istanti e che si sente impotente di fronte a quello che sta accadendo.
La lettura è stata talmente intensa da farci sentire persino gli spari della artiglieria e il lamento del povero giovane come se anche noi fossimo lì.
Molto interessanti e toccanti sono state anche le lettere scritte da soldati e lette da alcuni alunni della III A.
La manifestazione si è conclusa con l’esecuzione di brani da parte delle classi ad indirizzo musicale, come sempre molto brave come: “O’ Surdato ‘nnamorato” con la bellissima voce della studentessa Giulia Orlandi e “Quel mazzolin di fiori”, con la partecipazione di tutto il pubblico, che ha cantato con molto trasporto all’unisono,facendo anche un bis.
In ricordo dell’evento alla nostra scuola è stata data una targa, che la Preside, dopo un breve discorso ha ricevuto.
Questa è stata un’esperienza che ci ha toccato gli animi e che per noi giovani di oggi, che non hanno conosciuto la guerra, né ne hanno sentito parlare dai loro genitori come vissuta, ha significato calarsi in una realtà storica ricca di dolore e sofferenza, nella quale hanno perso la vita moltissimi uomini combattendo per la loro patria.
Sara Caffarelli 3E