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LA ROCCA PIA

di admin • Pubblicato il 12 Marzo 2019 14:50:51Tempo libero

Resoconto della guida sulla storia di Rocca Pia, simbolo della città di Roma!

La Rocca Pia non è un castello ma una fortezza, quindi all’epoca non c’erano residenze lussuose, ma principalmente soldati, circa 20-30 per ogni turno. La Rocca si chiama “Pia” perchè è stata voluta da papa Pio II Piccolomini con il nome di Enea Silvio.Un grande papa toscano perché nasce anella cittadina di Pienza. Diventa papa in un periodo difficile perchè in Italia le famiglie si davano battaglia, in particolare nel regno di Napoli. Il papa decise di aiutare il figlio di Alfonso ormai morto e quindi chiese aiuto ai Tiburtini che gli fornirono scudi, armi e armature. Chiese aiuto a quest’ultimi perché si trovavano sotto il controllo dello Stato della chiesa, quindi il papa aveva il pieno controllo su di loro anche se la cosa al popolo non stava bene. Tant’è vero che dentro Tivoli c’erano famiglie tanto contrarie che quando arrivò l’esercito del papa chiusero le porte. Il papa scontento di questo comportamento decise di andare lui stesso a Tivoli. Diventa papa nel 1458 e riesce a venire a Tivoli solo nel 1461 cioè tre anni dopo. Una volta arrivato chiamò il popolo e gli disse che c’era un grande problema. Papa Pio nonostante si fidasse di loro decise di creare una struttura per controllare la città. Nessuno disse nulla in contrario perché mettersi contro il papa era rischioso. Quindi in realtà non era una fortezza difensiva ma serviva a controllare la città dall’interno. Iniziò a costruire la rocca nel 1461 e morì pochi anni dopo nel 1464. In questo periodo breve riesce a costruire la torre grande, la torre media, il muro che le collega e sistema una parte delle mura delle città e uno dei portali d’ingresso dove ora si trova il ristorante ” dell’incannucciata”. Appena Enea Silvio muore si fermano i lavori e si protegge la prima parte della struttura, con un muro e ci si ferma. Un’altra cosa che fece rasare al suolo l’anfiteatro di (Plebo), perché il papa non voleva che fungesse da nascondiglio per i nemici. Fa colmare il suolo con un mare di sassi e terra, creando una sorte di prato. Con il materiale rimasto vengono riempite le pareti della Rocca. Inoltre quest’ultima funge anche da ambiente residenziale per ospitare i sorveglianti della città. Le torri sono state costruite in maniera tale da non potersi colpire tra di loro. Infatti tutte le fortezze del 500 erano basse e tozze, per cercare di deviare le cannonate. Nella torre piccola vi era situata una cucina per chi alloggiava e tre stanze sovrapposte, la torre grande ne ha sei e la torre media cinque,qui in totale diciasette stanze. Quest’ultime poi utilizzate come celle nella trasformazione da fortezza a carcere. Questo non era un carcere di massima sicurezza, ma un luogo per delinquenti poco pericolosi. Questo cambiamento avvenne nell’epoca napoleonica.

Nonostante le varie discussioni sulle origini e le funzioni di questa Rocca, resta sempre un bellissimo monumento simbolo della nostra città!

Ringraziamo la fantastica guida Caterina per averci portato all’interno di questo mura.

Dima Serena, Rossi Ludovica, classe 2F