domenica 5 Maggio 2024

Scuol@ebook

SS1G “A. Baccelli”- IC.Tivoli 2- Tivoli centro – a.s.2022/2023

Primaria e secondaria di 1°g: un filo che ci unisce

di admin • Pubblicato il 07 Febbraio 2021 12:28:55La scuola dei Ragazzi e delle Ragazze

La scuola secondaria di 1 g. A. Baccelli offre moltissimo, sia da un punto di vista pratico – didattico che umano, e proprio questo è il messaggio che si è voluto dare (Giulio Ricci 1F)

Nel mese di gennaio, si sono svolti nella scuola secondaria di 1 g. A.Baccelli gli incontri di“Continuità” da remoto, fra le classi della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° g, dell’Istituto comprensivo Tivoli 2- Tivoli centro, anche la classe I°F – corso musicale- ha avuto questa opportunità.
Quando parliamo di Continuità, pensiamo subito a qualcosa che non finisce, che non si interrompe: ad un legame speciale, ad un filo che non si spezza. E quello che è apparso in questi incontri, non è molto lontano da tutto questo. I ragazzi della I°F hanno cercato di instaurare un rapporto, se pur virtuale, con gli alunni delle quinte  della scuola Primaria I. Giordani, di San Polo e del Bivio, e con la primaria “Sacro Cuore” di Tivoli.
Il lavoro è stato rivolto ai bambini di quinta, perché saranno l’anno prossimo, i protagonisti delle future prime medie; e per chi già frequenta è bello poter raccontare ciò che si è vissuto.
Il percorso presentato aveva come tema l’Accoglienza, e riassumeva attività svolte la prima settimana di scuola, per dare agli alunni l’occasione di conoscersi.
E’ iniziato tutto con la lettura di un brano “Tra l’ultimo e il primo giorno”, la storia di un alunno di V primaria, che dopo aver concluso a Marzo la scuola e continuato in dad, a settembre si trova in presenza in una classe di scuola secondaria di 1 g., con insegnanti e compagni nuovi. Il protagonista cerca di rivivere nel suo racconto quello che realmente è successo, negli ultimi tempi, a tutti gli alunni della scuola italiana. La volontà è stata quella di voler descrivere l’anno 2020, come un anno particolare: tutti hanno dovuto imparare la distanza, il non – abbraccio, il non bacio, insomma abbiamo dovuto rinunciare a tutti quei gesti che ci fanno sentire accolti ed amati. Abbiamo dovuto reprimere tanti sentimenti, annullare dei modi di fare che per noi sono sempre stati normali,  come “l’abbracciarsi”, che ha da sempre un significato di accoglienza: allontanarci dai nostri affetti e dai nostri amici, vivere il nostro tempo in maniera diversa.
Poi gli alunni della 1F hanno iniziato a presentarsi, partendo dall’importanza del Nome, proprio perché ci identifica e parla della nostra storia. A scuola, se l’insegnante ci chiama per nome, si ha l’impressione di essere compresi, accolti. Tra amici ci si chiama per nomignoli. Nella DAD l’appello della maestra all’ inizio della video lezione, è stato sempre un momento importante, molto di più che in circostanze normali. Esporre la poesia di Piumini “Con il nome fatti poesia, corpo che suoni” non ha fatto altro che sottolineare questo concetto.Conosciamo i nostri nomi? la loro storia? e le ragioni per cui i nostri genitori lo hanno scelto per noi? E’ stato interessante scoprirlo insieme.
Ma come superare gli ostacoli di natura Covid e scolastica? per rendere il tutto ancora più interessante, si è portato come esempio  la vicenda di Ulisse, che inventando il nome “Nessuno”, vinse con l’astuzia il ciclope Polifemo. Ma poi ci si è chiesti con quali astuzie, furbizie gli alunni hanno superato le loro paure e le loro difficoltà, sia quelle relative al lockdown e quelle che dovranno affrontare frequentando una nuova scuola, ognuno di loro ha espresso le loro opinioni e sensazioni personali. Sul primo argomento le tematiche sono state: sensazione di smarrimento, solitudine, stanchezza per una situazione ormai troppo lunga e dura da sopportare. Riguardo alla scuola media, questi piccoli alunni hanno rivelato che per loro sarà tutto un mistero, fatto di ansia, aspettative,  paure ma anche di tanta curiosità.
I ragazzi della I°F, in questi momenti  avrebbero voluto sicuramente accogliere questi bambini in un modo diverso: con una stretta di mano, con una pacca sulla spalla, con un giro tutti insieme  all’interno della scuola. Il Covid però ha impedito tutto questo, ma non li ha comunque fermati.
Il filo che unisce coloro che arriveranno ai presenti di oggi, non si spezzerà, e saranno tutti  accolti al meglio, con ogni strumento a disposizione.
La mascherina, copriva i loro volti  ma gli occhi, che sono lo specchio dell’anima, hanno saputo trasmettere  la gioia.
Tutto è stato molto facile e immediato, perché i bambini sanno trovare sempre il modo di comunicare, usano lo stesso linguaggio.
La paura, il disorientamento per quello che sarà, è quello che già hanno provato i ragazzi della I°F: la loro bravura è stata nel raccontarla ai più piccoli, che sapranno imparare dalle loro esperienze. E proprio per invogliarli e dargli sicurezza hanno portato come esempio, un lavoro sull’Accoglienza, che nei primi giorni di frequenza in prima media gli è stato di aiuto: creare un eroe guida di fantasia che potesse accompagnarli nel loro nuovo viaggio scolastico. Alcuni ragazzi hanno presentato il loro eroe con entusiasmo, partendo dal disegno, e i bambini con i loro occhi attenti, hanno sicuramente ricevuto il messaggio.


In conclusione gli alunni della primaria, sono stati coinvolti in un gioco sull’importanza delle mani, ritagliate su appositi cartoncini e sulle quali sono state scritte delle parole che per loro avevano molta importanza e potevano essere condivise per restare insieme, nonostante tutto. Perché la scelta delle mani? La domanda  potrebbe avere molte risposte, ma quella che ci viene subito in mente è che i ragazzi delle medie avrebbero voluto prendere i nuovi compagni per mano e accompagnarli all’interno della scuola: ma questa mano virtuale sta a significare che loro ci sono, comprendono quello che stanno provando e che tendendo una mano non li lasceranno soli. 
Per concludere i ragazzi hanno descritto alcuni progetti a cui la I°F ha partecipato, fra cui il progetto della “Staffetta Bimed”, una “maratona letteraria”, svolta insieme ad altre scuole, che ha dato la possibilità ai ragazzi di scrivere un capitolo del  libro di Roberta Giudetti “Non è giusto”: un’esperienza unica, ma ripetibile con le altre prime che entreranno. Di uguale importanza è anche il progetto “Scuol@ebook”: un giornalino on line che raccoglie notizie e articoli dei ragazzi e che serve come strumento di condivisione all’interno e con l’esterno. 
La scuola secondaria di 1 g. A. Baccelli offre moltissimo, sia da un punto di vista pratico – didattico che umano, e proprio questo è il messaggio che si è voluto dare. “State tranquilli”, “Non siete soli”,  “Non abbiate paura”,  sono state le frasi usate ; ciò che ognuno vorrebbe sentirsi dire  alla vigilia di una nuova esperienza. Tra parole, racconti e progetti illustrati, la I°F ha cercato di catturare l’attenzione dei futuri alunni, incuriosendoli e facendoli divertire.
Eh si perché l’entusiasmo e la curiosità sono l’arma vincente, ciò che ci spinge a fare, a progettare, a pensare positivo. E con questo progetto si è voluto trasmettere anche questo: essere positivi, anche in un periodo così difficile, capire che le medie non sono insuperabili ,ma solo diverse e che non saranno lasciati soli.
Questa continuità, da cui prende nome il nostro lavoro, è proprio il voler accompagnare, accogliere questi bambini nella Scuola Secondaria, in una “terra” che a loro appare per adesso sconosciuta, ma che presto sarà casa loro.
Le mani, gli occhi vispi, le domande, i sorrisi sotto le mascherine, tutto è servito a condividere, ad accogliere questi bambini:  l’incontro non ha avuto come fine solamente quello di invogliarli ad iscriversi alla scuola Baccelli, e perché no alla sezione musicale, ma anche far capire che se anche distanti fisicamente, i ragazzi parlano la stessa lingua e sono uniti, pronti sempre a darsi una mano.

Giulio Ricci, classe 1F