Alla fine dell’inverno due tassi, Gin e Gian, si ritrovarono due grossi buchi nelle loro tane. Gin disse “la mia tana la riparo più tardi, ora vado a divertirmi con i miei amici, visto che sono stato in letargo tutto l’inverno”. Gian disse “sei sicuro? Dopo rimanderai ancora. Io invece la riparo oggi, così dopo sono libero e posso divertirmi in tranquillità”. Gino gli rispose “sei il solito esagerato, come sempre, che vuoi che mi possa succedere?”
Dopo una settima Gian stava ancora cercando di riparare la tana. I lavori erano stati più difficili di quello che pensava e avrebbe dovuto lavorare tutti i giorni. Ogni giorno Gin era passato davanti alla sua tana dicendogli “bravo! Così si fa. Fai bene a lavorare, dovrei farlo anch’io, ma solo a vederti mi viene una stanchezza, ma domani mi sveglierò presto e anche io inizierò a lavorare per aggiustare la mia tana. Si, domani aggiusterò tutto”. Ma puntualmente il giorno dopo Gin non riusciva a svegliarsi presto e non riusciva a riparare la sua tana. Trovava sempre una scusa diversa. Un giorno c’era troppo sole, un altro faceva troppo freddo, un altro ancora la terra era troppo secca o troppo bagnata. Insomma in un modo o nell’altro continuava sempre a rimandare, ma non diceva di non volerlo fare semplicemente l’avrebbe fatto il giorno dopo.
Alla fine arrivò una pioggia fortissima. Gian che aveva sistemato la sua tana si riparò ben bene da tutta l’acqua dentro la sua casa mentre la tana di Gin si allagò tutta e fu costretto a chiedere ospitalità a Gian. Mentre erano lì tutti e due, Gin disse a Gian “Appena finisce questa pioggia vado subito a riparare la mia tana” Gian lo guardò stupito pensando che Gin fosse cambiato poi invece aggiunse, magari non oggi, ma domani sicuramente lo faccio”. E Gian guardò l’amico e si mise a ridere pensando che non sarebbe mai cambiato.
Situazione bersaglio: Pigrizia
Morale: Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi
Personaggi: 2 Tassi, Gin e Gian

Giustiniani Camilla, 1F