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La carta d’identità di Dante

di alina1902 • Pubblicato il 07 Marzo 2021 18:49:23Osservatorio sul mondo

Ormai Dante è diventato l’ossessione di tutti i professori di letteratura e di tutti gli alunni delle scuole medie.

La vera domanda è:

 Chi è Dante?

Conosciamo insieme la sua carta d’ identità: 

 disegno di A. Rinaldi

DATA DI NASCITA : Tra Maggio e Giugno del 1265  

Il suo segno zodiacale è, dunque, quello dei gemelli.
Lo scrittore e poeta Giovanni Boccaccio  inventò una storia sulla nascita di Dante, dicendo che la mamma sognò che il figlio che aspettava sarebbe nato sotto una pianta d’alloro  nutrendosi delle sue bacche.

Ecco perché tutti i ritratti di Dante sono, da allora, con la corona  sulla sua testa, simbolo di sapienza.

 

Il padre Alighiero di Bellincione, era un usuraio e le ricchezze della famiglia provenivano da una tradizione di usurai. Della madre, Monna Bella degli Abati non si hanno molte notizie, sappiamo solo che morì quando Dante era molto piccolo o forse addirittura  partorendolo; pare infatti che quando lui sia nato il padre avesse più di quarant’anni, forse cinquanta, poi si era risposato e aveva avuto altri figli. 

LUOGO DI NASCITA : Firenze
Il “sommo” poeta abitava vicino la Bodia, dove ora c’è il museo chiamato “casa di Dante”.

ASPETTO FISICO 
Aveva una statura bassa, spalle curve,  gli occhi grandi leggermente a mandorla, la carnagione scura,  folti capelli neri e barba ispida,  un naso adunco e il viso dalla forma allungata con mascelle grandi.

STATO CIVILE : coniugato 
A soli nove anni Dante  accompagnò il padre ad una festa dove incontrò per la prima volta  Beatrice, una bambina che aveva compiuto appena otto anni. Appena Dante vide Beatrice si innamorò subito di lei che divenne la sua musa ispiratrice per la vita e per l’arte, ma non la sposò mai. Si incontrarono poi di nuovo  a 18 anni ed è dalla Vita Nova, opera dedicata proprio alla fanciulla, che si ricavano informazioni precise sulla loro relazione.

Il 19 giugno 1290 morì Beatrice e Dante non riuscì a riprendersi fino a che non lo salveranno gli studi e la scrittura.
A dodici anni Dante fu promesso sposo a Gemma Donati con la quale ebbe diversi figli Jacopo, Pietro, Antonia e forse un quarto, Giovanni.

PROFESSIONE:  poeta, soldato e politico
Poeta: Dante cercava di descrivere se stesso nelle sue opere, cosa provava e che cosa viveva.
Andava a scuola, avendo una famiglia agiata ed imparó a leggere e scrivere, che a quei tempi erano due cose separate, e studiò anche latino e grammatica. Imparò storia, filosofia, italiano, geometria, e aritmetica. Lesse talmente tanti libri, per imparare il latino e ottenere un livello culturale elevato, che si dovette curar la vista per un lungo periodo.
La sua formazione fu influenzata da Brunetto Latini e dalla profonda amicizia con Guido Cavalcanti. Molto importanti per il suo percorso furono gli incontri con i gruppi giovanili fiorentini.

Soldato: Nel 1289 Dante partecipó alla battaglia di Campaldino e, finita la battaglia, continuò i suoi studi.
Politico: Dante fu un uomo politico: partecipò all’amministrazione del governo del comune di Firenze, come esponente della fazione dei guelfi bianchi e nel 1300 divenne priore, la più alta carica di Firenze.
La città era divisa in guelfi e ghibellini e Dante faceva parte dei primi, i quali si divisero in guelfi bianchi e neri. Le lotte tra la fazione dei bianchi e dei neri erano sempre più agguerrite.
Mentre era a Roma per un incarico politico, il papa riuscì a trattenerlo (impegnandolo con  una ambasceria), mentre Carlo di Valois metteva a ferro e fuoco la città di Firenze, uccidendo i guelfi bianchi.
Dante venne così accusato di corruzione e condannato all’esilio.
Non poteva tornare a Firenze, perché altrimenti sarebbe stato ucciso. Quindi iniziò a viaggiare in diverse regioni d’Italia e fu ospitato da molte persone colte.

Durante il suo peregrinare di corte in corte scrisse  il suo viaggio immaginario nei tre mondi dopo la morte: Inferno, Purgatorio e Paradiso ovvero la celeberrima “Comedia”. 
Morí il 14 ottobre 1321 in esilio a Ravenna per una febbre.

OPERE: 
Cominciò a scrivere la sua opera più famosa in esilio; fu chiamata Divina Commedia, ma all’inizio si chiamava  solamente Commedia, poi Giovanni Boccaccio aggiunse il nome di divina perché per lui era bellissima, era scritta in volgare toscano, così che tutti potessero leggerla. 
Oltre alla Divina Commedia ha scritto altre opere importanti : 
la Vita nova (1283-1294) che parla del suo amore per una ragazza di nome Beatrice .
il Convivio (1304-1307) che parla dell’importanza della cultura.
il De Monarchia (1311-1312) in cui  parla del papa e dell’imperatore come dei due poteri fondamentali.
le  Rime,  una raccolta completa delle poesie di Dante.
il De Vulgari eloquentia (1305)  per sostenere la tesi della dignità letteraria  del volgare fiorentino.

Liberamente tratto dallo speciale “Durante Alighieri detto Dante” di Alessandro Barbero in “La storia siamo noi”di Rai Storia

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