domenica 5 Maggio 2024

Scuol@ebook

SS1G “A. Baccelli”- IC.Tivoli 2- Tivoli centro – a.s.2022/2023

Scienziati nazisti adottano i Minions?

di mariaracheleturco65 • Pubblicato il 07 Marzo 2021 14:42:20Navigare sicuri: Internet la sicurezza in rete

I Minions sono i coprotagonisti imbranati della serie “Cattivissimo me”, nati dalla geniale mente della ILLUMINATION ENTERTAINMENT, diretto da Pierre Coffin e Chris Renaud. Minions è un film di animazione del 2015 ed è uno spin-off/prequel dei film Cattivissimo me, racconta le origini di questi spassosi personaggi, come si evolvono attraverso i secoli e la loro ricerca di padroni spregevoli da servire. Poco dopo l’uscita del film nelle sale cinematografiche spagnole, l’ingenuo (o astuto?) Gonzalez pubblicò questo post: “Lo sapevate? ‘Minions’ (dal tedesco ‘minion’, ‘schiavo’) era il nome dato ai bambini ebrei, adottati da scienziati nazisti durante i loro esperimenti. I bambini ebrei vittime di esperimenti soffrivano, e visto che non parlavano tedesco, le uniche parole che pronunciavano erano suoni che facevano molto ridere i tedeschi”. Questo post fu pubblicato in Cile il 19 luglio 2015 dall’account Facebook di Luciano Gonzalez, un giovane fotografo cileno. Visto l’enorme successo di pubblico e il tanto parlare dei film Cattivissimo me, il post sembra rispecchiare perfettamente la legge di Godwin secondo la quale: “Mano a mano che una discussione online si protrae, la probabilità di un paragone riguardante ad esempio i nazisti o Hitler tende ad 1”, ovvero, se una discussione online, a prescindere dall’argomento o dallo scopo, va avanti abbastanza, prima o poi qualcuno paragonerà qualcuno o qualcosa a Hitler. Successivamente allo scalpore del post lui pubblicò una rettifica spiegando che, si trattava di un esperimento sociale architettato e pubblicato nel suo piccolo account Facebook con appena 600 amici. Dieci minuti dopo la pubblicazione del post le condivisioni erano già arrivate a superare le 2000 visualizzazioni. Ad oggi le condivisioni sono oltre 41 mila. Il post fu condiviso in lingua italiana dalla pagina Facebook “Le cose che non vorresti sapere”  in appena 9 ore ha superato le 21 mila visualizzazioni.

L’idea a Gonzalez viene partendo da questa foto che ricorda vagamente i Minions:  ecco la foto pubblicata dalla pagina Facebook “Retronaut” nel 2014, esposta presso il Museo della marina britannica (“National Museum of the Royal Navy”):

La foto raffigurante questi “bambini” in realtà non è tedesca, ma inglese, e non riguarda affatto dei bambini ebrei. Si trattava di una foto dimostrativa delle attrezzature di salvataggio a disposizione dei sottomarini dell’epoca. La somiglianza però c’è tra quella foto e i minions, ma analizziamo prima i dati che non tornano: come abbiamo visto “minions” non è una parola tedesca o di origine tedesca. Nel caso in cui si volesse approfondire: “minion” – nel suo significato originale, descrive qualcuno che è un subordinato – si traduce in “Untergebener” in tedesco. In inglese “minion” vorrebbe dire “sgherro”, “tirapiedi”, “servitore”. In realtà la traduzione in inglese va benissimo ma non deriva assolutamente dal tedesco; non tutti i minions hanno un occhio solo. Dei tre famosi è Stuart ad avere un occhio solo, ma in generale hanno quasi sempre due occhi; la foto non rappresenta bambini ebrei e nemmeno ha a che fare col periodo nazista. E non sono neanche tedeschi. Ciò che effettivamente mostra sono soldati britannici adulti che indossano un apparato di fuga Hall-Rees, un vestito che era stato progettato per fuggire dai sottomarini. Inventato nei primi anni del 1900, la tuta di Hall-Rees era ingombrante, impopolare e presto scartata, e secondo gli storici è stata sostituita con abiti nuovi e migliorati.

La foto del post appartiene al Royal Navy Submarine Museum del Regno Unito. Il museo crede che la fotografia sia stata scattata nel 1908. «Il team del museo conferma che queste immagini usate impropriamente in questa storia fanno parte del nostro vasto archivio sottomarino e mostrano l’equipaggio del C7 della Prima Guerra Mondiale che indossa l’apparato di fuga Hall-Rees», ha spiegato Matthew Sheldon, direttore del patrimonio al National Museum della Royal Navy (che gestisce il museo sottomarino) al France 24 Observers. «Questo equipaggiamento era in effetti un tentativo iniziale di salvare la vita: sarebbe bello smentire definitivamente qualsiasi legame con i nazisti». Purtroppo questa fake news viene ancora diffusa, infatti nel 2019 una ragazza francese pubblicò questo post:

Ancora oggi in molti credono si tratti di una notizia vera. Gonzàlez si è scusato dicendo che era tutto un esperimento sociale, come molte altre persone che condividono informazioni false online e per non ricevere  critiche o commenti negativi  invocano a esperimenti sociali. Molti di loro gestiscono interi siti di notizie false sulla base di queste premesse, tuttavia, il post di scuse di Gonzàlez è stato girato e condiviso molto meno del post in cui ha scritto la famosissima bufala sui Minions. Come ha recentemente concluso uno studio pubblicato su Science, le notizie false si diffondono più velocemente della verità.                                                 

 Nastase Nicolas (IC), Leica Gabriel (IC), Sibilia Diana (IF), Petrini Mattia (IID), Cerini Chiara (IIID)

coordinato dalla prof.ssa Donadio Elvira (alternativa IRC)