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Da Zezzolla a “Cenerentola”

di admin • Pubblicato il 18 Aprile 2021 18:05:19Racconti

LO SAPEVATE CHE……………………..

Cenerentola nasce da Zezzolla, (nell’originale napoletano La gatta cennerentola), una famosa fiaba del napoletano Giambattista Basile appartenente a “Lo cunto de li cunti”, (ovvero lo trattenimento de peccerille) una raccolta di 50 fiabe di origine popolare destinata ai bambini, raccontate in dialetto napoletano nel corso di 5 giornate (da cui il soprannome “pentamerone”) che fu per primo tradotto in italiano da Benedetto Croce. È una favola molto nota, risalente al 1634, ed è la più antica versione scritta europea che anticipò di oltre un secolo Charles Perrault e i fratelli Grimm. Ambientata a Napoli, la favola racconta la storia di una ragazza di nome Zezzolla (non Cinderella) rimasta orfana della madre che addirittura rispetto ad altre versioni si macchia dell’omicidio della sua matrigna su suggerimento della sua maestra. Una volta uccisa la matrigna con il coperchio di una cassapanca convince poi il padre a sposare la stessa maestra. Una volta sposata, la maestra però da buona diventa cattiva e porta a casa le sue 6 figlie. Zezzolla finisce in cucina, da allora il suo nome diviene Gatta Cenerentola. La favola prosegue poi secondo la nota vicenda, Cenerentola che ha ricevuto in dono un dattero, una zappa, un secchiello d’oro e una tovaglia di seta, pianta il dattero da cui nasce una pianta da cui esce una fata che in un giorno di festa veste Cenerentola come una regina. Cenerentola raggiunge le sorelle alla festa e incontra il re che rimane incantato dalla sua bellezza e manda il suo servo più fedele ad informarsi su di lei. Cenerentola scappa lasciando dietro di sé delle monete d’oro che il servo si ferma a raccogliere. Per tre volte Cenerentola va alla festa e incontra il re che cerca di farla inseguire, l’ultima volta nella corsa della carrozza Cenerentola perde la sua scarpetta e tutti sanno come poi va a finire la storia. La descrizione dei festeggiamenti dati dal re per trovare la fanciulla che aveva perso la scarpetta contiene anche un’interessante testimonianza della tradizione napoletana, essendo già presenti nella favola (parliamo del 600) alcuni piatti tipici della cucina napoletana come la pastiera ed il casatiello. La favola ha avuto innumerevoli trasposizioni musicali, cinematografiche e teatrali, tra cui la più famosa è certamente quella rappresentata a teatro dal maestro Roberto De Simone (l’opera è stata rappresentata 175 volte nei primi 2 anni dopo la sua realizzazione).

Successivamente…………………….la versione dei Fratelli Grimm
FIABA TEDESCA DEL 1812
C’era una volta una bambina che aveva perso la madre quando era piccola. Ella le aveva raccomandato di essere sempre gentile con gli altri, e così lei fece.
Dopo un po’ di tempo, il padre della bambina decise di risposarsi con una donna molto cattiva, che aveva due figlie. La bambina era costretta dalla moglie e dalle figlie a pulire e a fare tutte le faccende domestiche. Le avevano anche levato i suoi bei vestiti e l’avevano costretta a indossare un logoro straccio. A fine giornata, al posto di andare a dormire a letto, si stendeva nella cenere ancora calda e, siccome era sempre sporca, la chiamavano Cenerentola.
Un giorno il padre chiese alle figlie e a Cenerentola, prima di andare ad una fiera, che cosa dovesse portar loro. Le due figlie chiesero dei vestiti mentre, Cenerentola, chiese il primo ramo che gli avrebbe fatto cadere il cappello. Quindi lui comprò i vestiti e, sulla via del ritorno, mentre cavalcava per un bosco, un ramo di un nocciolo gli fece cascare il cappello. Quando arrivò a casa, diede i doni alle ragazze; Cenerentola piantò il ramo di nocciolo vicino alla tomba della madre e pianse così tanto che il ramo crebbe, e crebbe. Ogni volta che andava lì a pregare e a piangere, un uccellino si posava su un ramo del nocciolo e, se Cenerentola esprimeva un desiderio, le lanciava quel che aveva chiesto.
Un giorno, il re diede una festa che durava tre giorni e invitò tutte le ragazze del paese, cosicché il figlio potesse sposarne una. Le sorellastre, appena seppero del ballo, dissero a Cenerentola di prepararle. Lei ubbidì ma voleva andare anche lei al ballo, così chiese alla matrigna se poteva venire anche lei ma, la matrigna, per non portarla al ballo, le diede delle faccende da svolgere. Cenerentola le svolse con l’aiuto degli uccellini del nocciolo ma, la matrigna, non la portò comunque.
Allora andò al nocciolo e chiese agli uccelli di darle un vestito, e così loro fecero. Così Cenerentola andò al ballo. Per due sere di seguito ballò solo con il principe e, tutte e due le sere, il principe le chiese di accompagnarla a casa; Cenerentola però non voleva e riusciva sempre a non far scoprire dove abitava. La terza sera ballò con il principe che, visto che voleva accompagnarla, riempì di pece la gradinata. Quando Cenerentola scese le scale, la scarpa sinistra si sfilò.
La mattina dopo il principe andò dal padre di Cenerentola e gli disse che, a chi sarebbe entrata la scarpetta, sarebbe stata la sua sposa. Allora le due sorellastre provarono la scarpa ma, visto che non entrava bene, si tagliarono un pezzo di piede. Il principe, quando si accorse dell’inganno, le riportò a casa e fece provare la scarpa a Cenerentola; con sua grande sorpresa la scarpa le calzava così la portò a corte e, il giorno del matrimonio, gli uccelli del nocciolo cavarono gli occhi alle sorellastre. (Sibilia Diana 1F)

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Poi…..CENERENTOLA ….di Charles Perrault
Un gentiluomo si sposò con una donna superba che aveva due figlie come lei. Il marito, invece, aveva una figlia gentile e bella come era sua madre. La matrigna, invidiosa della ragazza, la incaricò dei peggiori servizi della casa. La faceva dormire in un granaio, mentre, le sue figlie erano in camere sontuose, decorate con splendidi specchi. Cenerentola soffriva molto, ma senza lamentarsi, e alla fine della giornata di lavoro in casa, si scalda va in un angolo accanto al camino. In casa veniva chiamata Cucciolona, mentre una delle sorellastre la chiamava Cenerentola: da qui il suo soprannome. 
Un giorno il figlio del re diede l’annuncio di un ballo, invitando tutte le persone della città, comprese le sorellastre di Cenerentola, che entusiaste dell’invito, si affrettarono a scegliere gli abiti e le acconciature migliori.
Arrivato il giorno del ballo, le due sorelle vestite a festa, si avviarono verso il palazzo senza curarsi di Cenerentola, che era rimasta in casa e che in preda alla tristezza era scoppiata in lacrime. Allora la sua fata protettrice, venne in suo aiuto: le chiese di prendere una zucca che trasformò in una splendida carrozza; i topolini al suo interno si trasformarono in possenti cavalli; uno dei sorci delle trappole del giardino fu trasformato in un cocchiere; le lucertole trovate nell’innaffiatoio in lacchè; poi la fata fece un incantesimo sugli stracci indossati da Cenerentola che divennero bellissimi vestiti ornati di pietre preziose; infine le diede delle scarpette di cristallo.
Appena la fanciulla salì in carrozza, la fatina le raccomandò di dover tornare a casa puntuale prima di mezzanotte, perché a quell’ora l’incantesimo sarebbe svanito, e a quel punto partì di corsa.
Il principe al ballo, vedendo avvicinarsi una fanciulla tanto bella su una lussuosa carrozza, si avvicinò, porgendole la mano per aiutarla a scendere. Entrata palazzo reale, di colpo si fece silenzio intorno: si sentiva solo il sussurrare dei complimenti verso Cenerentola, da parte della corte, e, quando iniziarono le danze, ella ballò con il principe con tale grazia da suscitare ancora più ammirazione. Dopo il ballo si sedette accanto alle sorelle, tentando di parlare con loro, ma, esse, non riconoscendola, rimasero attonite. 
Di colpo si sentirono i rintocchi dell’orologio: era quasi mezzanotte, pertanto Cenerentola, ricordandosi del monito della fata madrina, corse a casa più in fretta che potè. Arrivata, trovò la fata ad aspettarla, alla quale raccontò i dettagli della serata e rinnovando il suo grazie per il magnifico incanto. Improvvisamente le sorellastre bussarono alla porta, di ritorno dal ballo e Cenerentola si precipitò ad aprire, fingendosi appena sveglia.
La sera dopo fu la volta di un secondo ballo al castello del re, le sorelle erano invitate e andò anche Cenerentola, con l’aiuto della fata protettrice, ancora più bella della sera precedente. Questa volta, Cenerentola fu completamente presa dal ballo con il principe e si dimenticò delle raccomandazioni della fata. Appena sentì suonare la mezzanotte, corse velocemente verso casa, ma mentre fuggiva perse una scarpetta di cristallo e il principe, cercando di inseguirla, la raccolse. 
Cenerentola, durante il suo ritorno a casa, si tramutava man mano nella contadina che era, senza carrozza e con le sue brutte vesti, ma con indosso una sola scarpina di cristallo. 
Quando le sorelle tornarono raccontarono ancora una volta della bella e misteriosa principessa, aggiungendo che al primo tocco di mezzanotte era scappata in tutta fretta, lasciando cadere a terra la sua scarpetta di vetro. Il principe, innamorato della sconosciuta bella fanciulla, aveva raccolto la scarpina e aveva annunciato a tutti che era sua intenzione sposarla e si mise dunque a cercare la legittima proprietaria della piccola scarpa di cristallo. Girando nel regno, cominciò a far provare la scarpina in suo possesso alle principesse, poi alle duchesse e a tutta la corte, ma invano; alla fine arrivò alle due sorelle di Cenerentola, che provarono inutilmente a calzare il piede dentro la scarpetta. Cenerentola ridacchiando chiese di poterla provare, anche se appariva come una semplice cameriera. L’uomo, incaricato di provare la scarpetta a tutte le ragazze del regno, gliela porse e così venne indossata da Cenerentola senza sforzo, ma ancor di più fu lo stupore quando Cenerentola estrasse dalla tasca l’altra scarpetta. Allora la fatina le si fece vicino e, toccandola con la bacchetta trasformò Cenerentola nella principessa del ballo. Le sorelle riconoscendola si chinarono di fronte a lei, chiedendo di essere perdonate e lei le abbracciò. Quindi venne condotta dal principe che, dopo pochi giorni, la sposò. Le due sorelle rimasero al palazzo reale e si sposarono lo stesso giorno.

Infine…..CENERENTOLA Walt Disney
C’era una volta un ricco signore che era rimasto vedovo con sua figlia . Desideroso di dare alla figlia una mamma, si risposò con una ricca vedova con due figlie che viveva nelle vicinanze. Poco dopo il matrimonio si ammalò gravemente e morì. Allora la  vedova mise la figliastra a fare i lavori più umili e viziò tantissimo le sue due figlie.Passarono alcuni anni: la figliastra era stata soprannominata da tutti Cenerentola, perché era sempre sporca e in cucina.Il re del paese  decise di dare un ballo per trovare una moglie adatta a suo figlio, il principe  non riusciva ad innamorarsi di nessuna ragazza.
Le due sorellastre di Cenerentola volevano a tutti i costi partecipare al ballo; anche a Cenerentola sarebbe piaciuto, ma non aveva niente da mettersi.
Una sera, in camera sua, trovò un bellissimo abito da sera confezionato dai suoi amici topolini.  Ma le sorellastre, Genoveffa e Anastasia, quando la videro così bella, per l’invidia le distrussero il vestito.
Cenerentola, singhiozzando, rimase a casa da sola.
Era in giardino quando apparve una strana donnina, che disse di essere la sua madrina, la fata Smemorina. La fata prese una zucca e la trasformò in una carrozza, quattro  topolini e li trasformò in cavalli splendidi; prese vecchio cavallo e lo trasformò nel cocchiere, mentre il cane di casa fu trasformato in un valletto. Poi trasformò gli abiti stracciati di Cenerentola in uno splendido vestito e ai suoi piedi comparvero due meravigliose scarpette di cristallo. A quel punto si raccomandò che Cenerentola tornasse a casa entro la mezzanotte, perché la magia aveva effetto solo fino a quell’ora.
Cenerentola andò al ballo ed attirò  l’attenzione del principe, che ballò con lei tutta la sera. Al tocco della mezzanotte scappò di corsa. Tornò a casa in tempo per vedere tutto svanire intorno a sé, tranne una scarpetta di cristallo che le si era sfilata dal piede correndo per le scale del grande palazzo quando doveva andare via .
Il granduca Monocolao fu incaricato di cercare la ragazza il cui piede entrasse perfettamente nella preziosa scarpetta. Il granduca provò la scarpetta a tutte le principesse, a tutte le signore del regno, ma inutilmente, finché arrivò alla casa di Cenerentola.
Le due sorellastre vollero provare la scarpetta, ma senza risultato. Il granduca chiese: <<C’è forse qualche altra ragazza in casa?>> <<Sì, la nostra serva>>. <<Anche lei deve provarla, è un ordine del re!>>.La scarpetta calzò a pennello a Cenerentola, che poté andare a corte e sposare il suo principe.

Cenerentola: la storia del film Disney (e i suoi sequel)

Servadio Margherita, Pedoni Iris, Manni Isabella 1F