domenica 5 Maggio 2024

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Il giro del mondo in 80 scarpe

di admin • Pubblicato il 05 Aprile 2021 22:25:37Racconti

Cenerentola è una delle tante fiabe che vengono dalla tradizione orale popolare, presente in diverse culture del mondo.  Esistono 345 Cenerentole diverse, ma tutte hanno la stessa trama che si può sintetizzare in due punti: alla protagonista (Cenerentola) muore la mamma e il papà sposa un’altra donna che sembra buona ma in realtà è ingiusta nei confronti della ragazza e la riduce quasi in schiavitù; la ragazza avrà un suo riscatto grazie all’intervento delle forze magiche che la libereranno dalla schiavitù della matrigna e le daranno una nuova vita. Alla fine di ogni fiaba sposa o un principe o qualcuno di importante.
Inoltre, un’altra caratteristica comune a tutte le storie, è che ogni protagonista indossa delle scarpette, come ad esempio:

  • la Cenerentola più famosa perde una scarpetta di vetro;
  • la Cenerentola cinese e quella del Vietnam portano dei sandali;
  • la Cenerentola dei Balcani indossa delle semplici babbucce;
  • la Cenerentola araba degli zoccoli d’oro;
  • la Cenerentola del Tibet degli stivaletti di pelliccia;
  • la Cenerentola napoletana delle pianelle altissime;
  • la Cenerentola francese delle scarpette di vetro;
  • la Cenerentola tedesca delle scarpette d’oro;
  • la Cenerentola della Sardegna ha delle piccole scarpe di sughero.

QUANDO BUDDA PORTAVA I SANDALI ( Cenerentola della Cina e del Vietnam)
C’era una volta una coppia di contadini che aveva una figlia di nome Tam.
Quando Tam aveva 3 anni la madre morì. Qualche anno dopo, il padre sposò un’altra moglie e da loro nacque un’altra bambina a cui fu dato il nome: Cam.
Le figlie crescevano e Tam diventava sempre più bella a differenza di sua sorella.
Una mattina la madre disse alle due sorelle di andare a pescare e chi, delle due, avesse pescato più pesci avrebbe avuto in dono un abito nuovo.
Mentre Tam pescava con pazienza, Cam rincorreva le farfalle ma ad un certo punto quando vide la sorella con la cesta piena di pesci tutta sporca di fango, invidiosa, le disse di andare a lavarsi in uno stagno lì vicino. Così mentre Tam entrava nello stagno, la sorella le rubò i pesci, li mise nella sua cesta e tornò a casa.
Appena Tam si accorse dell’inganno si mise a piangere sopra un sasso.
Arrivò il Budda che le disse di prendere l’unico pesciolino rimasto nella sua cesta e di portarlo nello stagno dove avrebbe trovato i fiori di loto vicino ad una pagoda. Lì, ogni giorno, avrebbe dovuto portargli qualche chicco di riso come cibo e dirgli: “Pesce, pesciolino vieni a mangiare il mio riso d’oro, vieni a mangiare il mio riso d’argento.”
Da quel giorno Tam andava sempre allo stagno a trovare il pesciolino, ma la matrigna e la sorella la videro e si mangiarono il pesce.
Tam era disperata, il Budda riapparve e le disse di tornare a casa, di guardare dietro al bambù perché in quel posto avrebbe trovato la lisca del pesciolino, prenderla e metterla in un vaso e poi di nasconderlo sotto il letto.
Passò un anno e Tam lavorava in casa per la matrigna e la sorella ed inoltre lavorava nella risaia.
Quell’anno ci fu un bel raccolto e si organizzò una bella festa, ma Tam dovette rimanere a casa perché la matrigna gli aveva assegnato un compito veramente difficile: contare tutti i chicchi di riso del raccolto!
Per la terza volta il Budda apparve e la aiutò. Mandò uno stormo di passeri a contare il riso e disse a Tam  di andare a controllare sotto il letto dove c’era il vaso nel quale aveva seppellito la lisca del pesciolino. Tam guardò dove le aveva detto il Budda e trovò dei magnifici vestiti, dei sandali d’oro e un cavallino in miniatura che improvvisamente si trasformò in un cavallo vero.
Salì sul suo dorso e corse verso la festa ma durante il viaggio, attraversando un ponte, Tam perse un sandalo che cadde nel fiume. Poco dopo il figlio dell’ imperatore, con il suo corteo, passò sul ponte ma ad un certo punto l’elefante del principe si fermò e si rifiutò di proseguire.
Il figlio dell’ imperatore ordinò di andare a vedere cosa ci fosse nel fiume. I soldati trovarono il sandalo d’oro! Allora il principe disse che la fanciulla che avrebbe calzato perfettamente il sandalo sarebbe diventata la sua sposa.
Tutte le donne del regno provarono la scarpetta ma solo ad una di loro calzò benissimo: Tam, grano di riso.( Scrocca Francesca 1F)

GLI ZOCCOLETTI D’ORO BENEDETTI DA ALLAH (Cenerentola del mondo arabo)
Non qui e non altrove, viveva un uomo che di mestiere faceva il pescatore.
Ma era triste perché sua moglie era morta lasciandolo solo con una bambina di due anni.
In una casa vicina viveva una vedova che aveva una figlia e spesso andavano a trovare il pescatore. La vedova diceva sempre alla bambina: ” Io sono come una mamma per te, io sono per te come una mamma”.
Quando la figlia del pescatore diventò grande, vedendo il padre fare tutte le faccende di casa gli disse: ” Caro padre perché non prendi in moglie la nostra vicina? Lei mi vuole bene come se fossi sua figlia”. Glielo disse così tante volte che il padre decise di sposarla e subito dopo la vedova e la figlia si trasferirono a casa del pescatore.
Purtroppo da quel momento tutto cambiò.
La vedova diventò gelosa perché la figlia del pescatore era molto più bella della sua. Così cominciò a trattarla male e a farle fare i lavori più faticosi e la mandava tutti i giorni al fiume a prendere il pesce pescato dal padre.
Mentre tornava a casa la figlia del pescatore sentì un pesciolino rosso parlare: “Bella fanciulla, che tutto sopporti con pazienza infinita ti prego di salvarmi la vita, se di nuovo nel fiume mi getterai, ora e per sempre come mia figlia sarai”.
La ragazza lo rigettò nell’acqua ma quando arrivò a casa suo padre si accorse che mancava il pesciolino rosso e lei per giustificarsi disse che era uscito dal cestello e si era rituffato da solo. Dopo quel racconto la matrigna la sgridò e le ordinò di tornare al fiume per cercarlo. Con le lacrime agli occhi e nel buio della notte tornò al fiume e lo chiamò:
” Pesciolino rosso, piccola madre mia vieni da me, e porta la minaccia via”.
Ed ecco che apparve il pesciolino rosso che diede alla ragazza una moneta da portare alla matrigna dicendole che così non l’avrebbe più sgridata. E così avvenne.
Da quell’episodio passarono settimane, mesi e anni finché un giorno il mercante della città annunciò il matrimonio della figlia.
Ogni volta che le figlie dei mercanti si sposano, veniva organizzata una festa chiamata festa dell’ hennè. Le amiche della sposa andavano una settimana prima delle nozze nella sua casa e le dipingono le mani, i piedi, le braccia con i rossi disegni dell’ hennè. Inoltre si canta, si balla, si beve il tè alla menta e i dolci della mezzaluna di mieleLa matrigna decise di accompagnare la propria figlia a questa festa mentre lasciò la figlia del pescatore a lavare i pavimenti.Non appena la matrigna uscì da casa, la fanciulla scappò al fiume per chiamare il pesciolino. Il pesciolino l’ascoltò e le diede tre cose: un pettine d’oro, un paio di zoccoletti d’oro e un vestito di seta verde, ricamato con tanti fili d’oro e profumato di rose.Le disse: “Ricordati che devi andare via dalla festa prima della matrigna”. Quando la ragazza arrivò alla casa del mercante tutti rimasero a guardarla, incantati dalla sua bellezza. Anche la matrigna la guardò ma non immaginava fosse la figlia del pescatore. Ricordandosi ciò che le aveva detto il pesciolino, la ragazza scappò prima che la festa fosse finita attraversando un piccolo ponte sul fiume che scorreva accanto ai giardini reali.Andava così di corsa che perse uno zoccoletto d’oro nel fiume, lo lasciò lì perché non aveva tempo per cercarlo.Arrivò a casa, si tolse i vestiti nuovi e mise quelli vecchi, poi si sporcò di terra. Quando la matrigna tornò la vide in ginocchio che puliva il pavimento. Nel frattempo lo zoccoletto d’oro fu trasportato dalla corrente fino allo stagno dove c’era il principe con il suo cavallo. Lui vide tra il fango una cosa lucente e disse:” Allah grande e potente! Di chi può essere questo zoccoletto d’oro?”. Tornò a palazzo e mostrò lo zoccoletto alla madre e le raccontò che avrebbe desiderato conoscere la fanciulla capace di calzarlo. Ma come poteva? Il principe era molto triste. Allora la madre gli disse: “Ci penserò io, figlio mio. Ti troverò mille fanciulle dovessi camminare per mille giorni!”.
E il giorno dopo la madre del principe si mise a cercare la fanciulla per tutto il regno, ma non ne trovò nessuna!.
Non c’era ragazza capace di indossare lo zoccoletto d’oro. A tutte andava troppo stretto.
Rimanevano solo le case dei pescatori lungo il fiume.
Quando la matrigna seppe che sarebbe passata la moglie del re preparò sua figlia con i vestiti più belli, le sciacquò i capelli con l’hennè, le tinse gli occhi con il kohl e nascose la bella figlia del pescatore in un grande forno dove facevano cuocere il pane e la minacciò affinché non uscisse da lì. Ma quando arrivò la regina, e proprio mentre stava provando lo zoccoletto alla figlia della matrigna, il galletto della vicina cominciò a cantare:
Chicchirichì, chicchirichì,
fate sapere alla moglie del re,
che quella brutta la mettono in mostra
e quella bella la tengono nascosta
La regina, allora, ordinò che si cercasse in tutta la casa e fu così che saltò fuori la bella fanciulla coperta di cenere.Lo zoccoletto d’oro le calzò perfettamente e la regina disse: “ Questa fanciulla sposerà mio figlio venerdì” e diede alla matrigna un sacchetto di monete.
La matrigna, per vendetta, usò quei soldi per comprare una crema puzzolente, una polverina che faceva cadere i capelli e uno sciroppo che faceva venire il mal di pancia.E quando venne il venerdì delle nozze prese la figlia del pescatore e le spalmò la crema sul viso e sul corpo, le mise la polverina sui capelli e le fece bere lo sciroppo.Ma al momento delle nozze, quando il principe sollevò il velo vide il bellissimo volto della ragazza, incorniciato da tanti capelli neri e sentì un profumo intenso di rose e da sotto il vestito della fanciulla cominciarono a cadere monete d’oro. La matrigna era gonfia di rabbia perché non era riuscita a rovinare le nozze. Un ricco commerciante di liquori e succhi di frutta venne a sapere che la ragazza che aveva sposato il figlio del re aveva una sorella. Pensando che anche lei fosse bella la chiese come sposa per suo figlio. La matrigna allora pensò che se avesse usato la crema puzzolente, la polverina che fa cadere i capelli e lo sciroppo che fa venire il mal di pancia su sua figlia sarebbe diventata bella come la figlia del pescatore e così fece. Ma quando arrivò il giorno delle nozze e il figlio del commerciante di liquori e succhi di frutta sollevò il velo della sposa, trovò una ragazza pelata e puzzolente che si contorceva per il mal di stomaco. Lo sposo, spaventato, corse via con il padre e con tutti i suoi 77 parenti. La figlia del pescatore invece visse con il principe e Allah li benedisse dando loro 7 figli che erano belli come 7 pesciolini rossi.
O mora o mora
Così finisce la mia storia
Se la mia casa non fosse lontana
Vi porterei un gran cesto di fichi e di uva nostrana, ( Scrocca Francesca 1F)

LE BABBUCCE DELLA DOMENICA ( Cenerentola dei Balcani)
Mentre delle giovani contadine filavano, un vecchio disse loro che dovevano stare lontano da quel fiume perché se qualcuna avesse fatto cadere il fuso dentro l’acqua, la madre si sarebbe trasformata in una mucca. Infatti a una di loro cadde il fuso nell’acqua e quando tornò a casa trovò la madre trasformata in una mucca. Da quel giorno la portò al pascolo insieme agli altri animali. Dopo un po’ di tempo, ll padre sposò un’altra donna che aveva già una figlia. La matrigna cominciò ad odiare la ragazza perché era molto più bella della figlia, trovando ogni scusa per tormentarla. Una volta le chiese di filare tutta una borsa piena di canapa e se non ci fosse riuscita avrebbe fatto meglio a non tornare. La ragazza era disperata. Allora la mucca, che era sua madre, l’aiutò. Masticò tutta la canapa e fece uscire dal suo orecchio il filo che la ragazza arrotolò sulla rocca. La matrigna rimase stupita nel vedere il compito impossibile svolto, quindi i giorni successivi aumentò la quantità di campana ma la ragazza, con l’aiutò della mamma, riuscì a filare anche quella. La matrigna indispettita mandò sua figlia a vedere come fosse possibile, scoprendo così che era una mucca ad aiutarla. Convinse allora il marito ad uccidere quella mucca. Quando lo scoprì la ragazza era spaventata ma la mucca la rassicurò dicendole di seppellire le ossa sotto una pietra e di tornare lì se si fosse trovata in difficoltà. La matrigna e sua figlia incominciarono a chiamarla Cenerentola perché faceva tutti i lavori di casa, ma il suo vero nome era Mara. Una domenica la matrigna insieme a sua figlia si prepararono per andare in chiesa. Prima di uscire dissero a Mara che doveva restare a casa. Mara allora andò alla pietra dove aveva messo le ossa della madre. Quando arrivò vide due colombe bianche e un grande scrigno pieno di vestiti bellissimi. Li indossò e andò in chiesa, dove la vide il figlio dello zar che rimase incantato. Lo stesso accadde la domenica seguente. La terza domenica Mara tornò in chiesa, questa volta il figlio dello zar la inseguì e fu così che lei perse una babbuccia. Il figlio dello zar recupero la babbuccia e si mise a cercare la fanciulla per tutto l’impero. Arrivò anche a casa di Mara. La matrigna allora nascose la figliastra. Dopo  aver provato inutilmente la babbuccia alla figlia chiese se c’erano altre ragazze a cui farla provare. La matrigna rispose di no ma un gallo cantò per tre volte che Mara era lì. E così uscì Mara e la babbuccia le calzava a pennello. Allora il figlio dello zar la condusse al suo palazzo e la sposò.(Giustiniani Camilla 1F)

LA RAGAZZA CHE NON PERDEVA LE SCARPE (Cenerentola dalla Sicilia)
C’era un mercante con 3 figlie: Rosa, Giovannina e Ninetta, che era la più bella tra le 3. Un giorno il mercante doveva partire e chiese alle figlie cosa volessero. Le prime due chiesero un vestito, la terza un ramo di dattero. Mentre il mercante era via alla sorella più grande cadde un ditale nel pozzo. Ninetta andò a recuperarlo e scoprì in fondo al pozzo un bellissimo giardino. Quello era il giardino del reuccio del Portogallo che un giorno la vide e se ne innamorò. Cercò di acciuffarla ma Ninetta riuscì a fuggire e non volle più andare nel pozzo. Il reuccio non riusciva a rassegnarsi e così gli fu consigliato da un vecchio saggio di dare una festa per tre giorni dove tutti i padri e le madri avrebbero dovuto portare le loro fanciulle. Intanto il mercante era tornato con i doni richiesti dalle figlie e Rosa e Giovannina si misero i vestiti per il ballo mentre Ninetta chiese al suo ramo di datteri di farla più bella di prima. Delle fate la vestirono di tutto punto e Ninetta andò alla festa. Le prime due sere Ninetta riuscì a scappare dalla festa e a tornare a casa, ma la terza sera il re la fece catturare dalle guardie e chiamato il mercante gli chiese per il reuccio la mano della figlia Ninetta.
Questa è la Cenerentola preferita da Italo Calvino che la inserisce nelle sue duecento Fiabe Italiane. Una Cenerentola diversa dalle altre, che non subisce la prepotenza della matrigna o delle sorelle, intraprendente, curiosa e determinata, che non ha bisogno di perdere una scarpetta per sposare il principe. (Giustiniani Camilla 1F)