L’11 luglio tutta l’Italia si è fermata, immobile, di fronte a televisori e maxi schermi, con lo sguardo rivolto a Wembley, luogo lontano ma vicino al cuore: lì i nostri azzurri hanno realizzato un sogno che sembrava assurdo e impraticabile, hanno spinto le loro forze al massimo e uniti dallo stesso desiderio hanno ” portato a casa  ” la Coppa di Campioni Europei 2020. Si 2020, e non 2021, perché il Covid lo scorso anno  ne ha impedito lo svolgimento e per una serie di motivazioni, la competizione ha mantenuto lo stesso nome, lasciando quella leggera malinconia per ciò che poteva essere l’ anno scorso e non è stato.
Le difficoltà sono state molte, come le partite difficili, snervanti, dove il risultato sembrava non arrivare e dove a volte tutto sembrava perso. Ma tra alti e bassi, momenti magici e altri un po’ meno, siamo riusciti ad arrivare alla fatidica sera dell’ 11 luglio, dove un grande sogno è diventato realtà. Una vittoria come questa ha un valore speciale, perché unisce il popolo italiano, ci fa sentire cittadini, parte di un nazione. In questi momenti tutti amano di più la loro terra, dimenticando tutti i suoi aspetti negativi: risultati come questo rafforzano i legami tra gli uomini, perché in quel momento, quando si alza la Coppa, siamo tutti uguali, tutti padroni di festeggiare, tutti ” proprietari” di un pezzettino di quel premio, perché italiani. 
Il nostro presidente Mattarella era lì presente a Wembley, a sottolineare quanto sia importante onorare e sentirsi fieri del proprio paese. Veniamo da un periodo difficile dal quale ancora non siamo usciti, i cuori e le anime sono stanche e a volte appare inutile dire ” andrà tutto bene”. Momenti come questo sono come una medicina per l’ anima: ci ricaricano e ci danno la forza per andare avanti. Quando i nostri azzurri hanno alzato la Coppa gli italiani si sono commossi, felici, onorati, con un forte di spirito di gratitudine nei confronti di quei ragazzi che hanno dato il massimo.Il messaggio che deve passare è che uniti si può fare tanto: i ragazzi della nazionale in gruppo, mossi da uno spirito comune hanno raggiunto un grande risultato, noi italiani dobbiamo sempre sentirci ” cittadini di uno stesso paese”, al quale dobbiamo sempre voler bene. È un paese che a volte ci fa arrabbiare, che spesso sentiamo lontano perché lo vorremmo diverso, migliore, ma è pur sempre il ” nostro paese”. È un paese che il Covid ha colpito duramente, cercando di farlo cadere, ma ci siamo rialzati, perché la pandemia è un male comune e la stiamo combattendo uniti. E allora Viva l’Italia degli azzurri, grazie nazionale, ma anche viva l’Italia degli uomini che la sentono propria, che si sentono parte di un “progetto chiamato paese”.

Ricci Giulio 1F