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LE ORIGINI DI HALLOWEEN

di admin • Pubblicato il 31 Ottobre 2021 19:45:11Osservatorio sul mondo

Halloween è una festa irlandese, e non americana come la maggior parte di noi ha sempre immaginato, e le sue origini risalgono alla notte dei tempi…
Nacque anni e anni fa nell’antica e misteriosa Irlanda, una festa chiamata Samhain (si pronuncia Sauin).
Corrispondeva con il Capodanno celtico e segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno.
Era il giorno in cui la luce dell’estate lasciava il posto al buio invernale, e nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre.
Durante questa festa i Celti erano soliti ringraziare gli dei ed esorcizzare le tenebre, aggirandosi per le strade facendosi luce con lanterne intagliate nelle rape, e indossando maschere e costumi per spaventare gli spiriti che, con il buio, sarebbero potuti tornare sulla terra a impaurire i vivi.
E sempre in quella notte, gli uomini mascherati che bussavano alle porte delle case, ricevevano in cambio del cibo.
Questo serviva per calmare le anime dei defunti e quelle degli spiriti cattivi.
Colui che regalava il cibo otteneva in cambio fortuna, chi si si rifiutava cadeva in disgrazia.
Da qui il nostro motto “dolcetto o scherzetto?”, in inglese “trick or treat?”.
La parola Halloween è la forma contratta di All Hallow’s Eve, che significa letteralmente la vigila di Ognissanti. Hallow è la parola dell’inglese arcaico che significa Santo. Quindi niente di spettrale ma nel XX secolo, ha assunto negli Stati Uniti forme a dir poco macabre e commerciali e così divenne conosciuta , viene chiamata anche la notte delle streghe, la notte delle Lumere o la festa dei morti : si pensava che samhain chiamasse a sè tutti gli spiriti dei morti durante quella serata così nasce il nome festa dei morti.

La leggenda

La storia di Jack o’ lantern è di certo la leggenda di Halloween più famosa! Un fabbro irlandese di nome Jack, ubriacone e taccagno, incontrò, la notte di Halloween, il Diavolo in un pub.
Stava per cadere nelle sue mani, quando riuscì ad imbrogliarlo facendogli credere che gli avrebbe venduto la sua anima in cambio di un’ultima bevuta.
Il Diavolo, così, si trasformò in una monetina da sei pence per pagare l’oste e Jack fu abbastanza veloce da riuscire ad intascarsela.
Poiché, poi, possedeva anche una croce d’argento, il Diavolo non riuscì più a tornare alla sua forma originaria. Jack, allora, stipulò un nuovo patto col Diavolo, e cioè che lo avrebbe lasciato andare purché questi, per almeno 10 anni, non tornasse a reclamare la sua anima.
Il Diavolo accettò.
Dieci anni dopo, Jack e il Diavolo si incontrarono di nuovo e Jack, sempre con uno stratagemma, riuscì a sottrarsi al potere del principe delle tenebre e a fargli promettere che non lo avrebbe cercato mai più.
Il Diavolo, che si trovava in una situazione difficile, non poté far altro che accettare.
Quando Jack morì, a causa della sua vita dissoluta, non fu ammesso al Regno dei Cieli e fu costretto a bussare alle Porte dell’Inferno; il Diavolo, però, che aveva promesso che non lo avrebbe cercato, lo rispedì indietro tirandogli addosso un tizzone ardente.
Jack se ne servì per ritrovare la strada giusta e, affinché non si spegnesse col vento, lo mise sotto una rapa che stava mangiando. Da allora Jack vaga con il suo lumino in attesa del giorno del Giudizio (da qui il nome JACK O’ LANTERN, Jack e la sua Lanterna) ed è il simbolo delle anime dannate ed errabonde. Quando gli Irlandesi, in seguito alla carestia del 1845, abbandonarono il loro paese e si diressero in America, portarono con sé questa leggenda e, poiché le rape non sono in America così diffuse come in Irlanda, le sostituirono con le più comuni zucche. Da allora, la zucca intagliata con la faccia del vecchio fabbro e il lumino all’interno, è forse il simbolo più famoso di Halloween.


L’arancione che richiama il colore delle zucche e si contrappone al nero (la morte), rappresentando simbolicamente ‘‘la mietitura ‘secondo quello che era l’antico significato della festa presso le popolazioni celtiche .

Cosa si mangia ad Halloween?

Halloween è una delle feste americane più scenografiche e divertenti.
In America la festa di Halloween è infatti un’istituzione (tanto che un quarto delle caramelle vendute annualmente si concentra proprio nel mese di ottobre), ma Halloween è in realtà una festa che affonda le proprie radici nella cultura irlandese. Il nome, infatti, deriva dall’irlandese Hallow E’en, forma contratta di All Hallows’ Eve che indica la vigilia della festa di tutti i Santi (appunto il 31 ottobre). La festa di Ognissantifu voluta dalla Chiesa cattolica nel 610 d.C. ed è festeggiata il 1 novembre, mentre il giorno successivo è il giorno della Commemorazione dei defunti. Ma ancora prima, i celti festeggiavano il Samhain, festa pagana detta anche Capodanno Celtico. In quella data, secondo la tradizione, i defunti potevano tornare fra i vivi per spaventarli, da qui l’usanza di travestirsi per non farsi riconoscere dagli spiriti.
Furono quindi gli irlandesi a portare oltreoceano la festa di Halloween, quando intorno all’800 iniziò la loro massiccia migrazione verso il nuovo continente.
Ma veniamo al cibo: cosa si mangia ad Halloween?
Ruolo centrale lo ricopre sicuramente la zucca, quindi torte di zucca, muffin di zucca, vellutata di zucca, tortelli ripieni di zucca, gnocchi di zucca, risotto con la zucca, insomma qualsiasi cibo, dolce o salato, purché a base di zucca.

Ma oltre alla zucca, quali sono i piatti tipici che vengono cucinati in tutto il mondo ad Halloween?
Partiamo proprio dalle radici celtiche della festività e dall’Irlanda.
I piatti tipici irlandesi di Halloween sono:
il Colcannon: ossia un piatto di patate e verze cotte con le cipolle nel burro e nel latte, a cui alle volte vengono aggiunti porri, cipolle, erba cipollina e altre erbe. Tipico piatto invernale, il Colcannon è consumato sia come piatto principale che come contorno a piatti di carne;

il Barmbrack: pane dolce con uvetta, canditi, tè e spezie. Una curiosità di questo piatto e che durante la lavorazione, al suo interno vengono inseriti un pisello, un bastoncino, un pezzo di stoffa, una monetina e un anello. Chi trova il pisello nella sua fetta non si sposerà entro l’anno; chi trova il bastoncino avrà un matrimonio infelice, pieno di litigi; chi invece masticherà il pezzetto di stoffa sarà sfortunato e andrà in contro a problemi economici; invece, la monetina è portatrice di buona sorte e soldi, mentre l’anello farà felici quanti vogliono sposarsi entro l’anno.

Pancakes di patate: frittelle di patate fatte con farina, patate grattugiate, uova, sale, pepe e vari altri ingredienti, ad esempio cipolle o cavoli. Si cuociono direttamente in padella con un po’ di burro, fino a ottenere dei dischi simili ai pancakes classici.

In Scozia, tra i piatti tipici di Halloween c’è, invece, l’Haggis, un insaccato a base di interiora di pecora.

Negli USA e nel Regno Unito i piatti tipici di Halloween sono:
-il Pumpkin Pie: una crostata fatta dipasta frolla o brisè, ripiena di crema di zucca aromatizzata con noce moscata, cannella, chiodi di garofano e zenzero. Va accompagnata con abbondanti e generose cucchiaiate di panna montata, viene decorata con motivi a tema (es. ragnatele o teschi) ed è perfetta per recuperare la polpa delle zucche usate per le decorazioni;

-la Mela candita: Le mele sono immerse in uno sciroppo a base di acqua, zucchero e sciroppo di mais, aromatizzato molto spesso con cannella. Per evitare che le mani diventino appiccicose, si infila un bastoncino nella mela, così è molto più facile da mordere. Ne esiste anche una versione più golosa: la mela viene immersa nel caramello caldo e poi rotolata in una granella di arachidi. Una sola regola: la mela deve essere rossa.

Semi di zucca tostati: i semi delle zucche che vengono svuotate per fare le decorazioni di Halloween non vengono buttati ma tostati e sgranocchiati come snack.

Soul Cake: sono piccoli dolci circolari, aromatizzati con noce moscata e cannella. Più che tortine, si tratta di grandi biscotti speziati, presenti in tantissime varianti. Qualsiasi sia la ricetta, fondamentale è la presenza delle spezie e l’uvetta nell’impasto, oltre alla croce incisa sopra ogni dolcetto prima di essere infornato. Tradizionalmente erano offerti ai mendicanti che andavano porta a porta a chiedere le elemosina, in cambio di preghiere per i propri defunti. Da questa antica tradizione deriverebbe l’attuale “dolcetto o scherzetto”, che vede i più piccoli chiedere casa per casa dolci e caramelle.

Sponge toffee detta anche “honeycomb toffee”: sono dei dolci a forma di nido d’ape dalla consistenza spugnosa. Si preparano con zucchero scuro, sciroppo di mais o anche sciroppo d’acero, bicarbonato e un pizzico di aceto. Si trovano di forme e dimensioni diverse, spesso sono inseriti all’interno di barrette di cioccolata.

Nel Sud America ad Halloween sono, invece, tipici i divinity candy, torroncini fatti con albume d’uovo, zucchero e sciroppo di mais, a cui viene aggiunta frutta secca o disidratata.

In Guatemala, per l’occasione si beve una bibita fatta con il mais nero, ingrediente usato anche per i dolcetti a forma di teschio.

In Messico la festa dei morti si celebra con veri pic-nic sulle tombe: si mangiano cibi tipici messicani e si conclude con i dolci tradizionali del periodo: pan de muertos (farina, zucchero, scorza di limone) e i calaveras o teschi di zucchero.

E in Italia?

Anche se Halloween è una festa “d’importazione”, in Italia, ormai da anni, è di moda celebrarla con feste, travestimenti e cene a tema. E siccome questa festa “pagana” si sovrappone con la festa dei morti, ecco che i cibi della tradizione la fanno da padroni.

E’ autunno, quindi tempo di frutti del bosco (dimora delle streghe) come ad esempio castagne, funghi, frutta secca e, naturalmente, la zucca.

Fra i cibi della tradizione abbiamo:
-il castagnaccio: una torta a base di farina di castagne, pinoli, uvetta, noci e rosmarino;

  • -il pane dei morti: un pane dolce fatto con uvetta, biscotti sbriciolati, fichi secchi e cannella;

-le fave dei morti: biscottini tipici del nord Italia di colore bianco che rimandano all’usanza romana di offrire questo legume alle divinità legate agli inferi; in realtà le fave, ingrediente principale, vengono sostituite da mandorle, zucchero e uova.

-le ossa dei morti: biscotti siciliani, caratterizzati da una parte bianca e dura su una base caramellata;

  • i pupi di zucchero: statuette di zucchero, farina, albume e acqua di chiodi di garofano;

-le focacce cotte al forno con i fichi secchi, tipiche della Calabria;

-la colva: dolce a base di grano cotto, uva, fichi secchi e frutta secca.

Quelli che ho citato sono solo alcuni dei principali cibi tipici di Halloween, ma ogni paese, ogni regione, ogni nazione ha qualcosa di tipico da mangiare in questa giornata.

Corinaldo si trasforma la notte di Halloween

Quando si avvicina novembre Corinaldo, paesino delle Marche, nelle tenebre si trasforma. E diventa il “luogo” per eccellenza dove aspettare – qui in Italia – la notte di Halloween. 

A fine ottobre a Corinaldo va in scena la festa delle streghe. Ed è una festa in cui – come recitava una vecchia locandina della festa – “l’ingresso è libero, ma l’uscita non è garantita”.

La storia della festa di Halloween a Corinaldo

E’ dal 1998 ormai che il comune di Corinaldo – che conta poco più di 5mila abitanti – gli ultimi giorni di ottobre diventa la Capitale d’Italia di Halloween.Nonostante il vento gelido e la pioggia battente che spesso “arricchisonoe” le notti della festa delle streghe. O forse grazie proprio a questo (?).
Musica a tema, fuochi, maschere… e naturalmente un concorso per eleggere Miss Strega: cui possono partecipare “tutti gli abitanti del mondo” senza distinzione di età, sesso o provenienza. L’importante che esprimano con originalità la figura della Strega e che abbiano abito, acconciatura e trucco decisamente in tema.
C’è da aver paura a passeggiare in queste notti per i vicoli più nascosti del borgo… c’è chi racconta di odore di sangue, di presenze inquietanti, di giochi pericolosi…

classe 2A

Napoleoni Ilaria, Menna Camilla, Iannilli Alessandro, Casula Simone

con la collaborazione della prof.ssa Agnese Massimi