domenica 5 Maggio 2024

Scuol@ebook

SS1G “A. Baccelli”- IC.Tivoli 2- Tivoli centro – a.s.2022/2023

SQUID GAME, la violenza non è mai una soluzione

di admin • Pubblicato il 24 Ottobre 2021 14:03:11Navigare sicuri: Internet la sicurezza in rete

Squid Game è una serie televisiva, di origine sudcoreana , che sta avendo un successo straordinario su Netflix. Più che successo parlerei di un vero e proprio trionfo, dovuto principalmente al passaparola. I giovani si sa comunicano con i social, e lì si sono dati notizia di questo format: in un battibaleno, è diventata la serie più vista su Netflix. Il suo creatore Hwang Dong – hyuk, ha raccontato di aver iniziato a lavorare al progetto nel 2008  e di aver ricevuto molti rifiuti prima di debuttare, perché in molti avevano ostacolato, guardando il prodotto, la messa in onda.
Quando ci si appresta anche per semplice curiosità, alla visione degli episodi,ci si trova subito catapultati  in una storia che inizialmente ci affascina: ci troviamo di fronte ad un uomo  Seong Gi – hun, divorziato, pieno di debiti e che vive con sua madre: ogni soldo risparmiato viene utilizzato per le corse ai cavalli. E fin qui, si può solo provare affetto e comprensione per un uomo in difficoltà, la cui vita ha messo a dura prova. La soluzione, che la stessa vita gli offre per una svolta, è quella di partecipare ad un ” gioco” a fasi , il cui montepremi finale in denaro potrebbe davvero cambiargli la vita. Insieme a lui altri concorrenti, tutti in difficoltà, disperati,pronti a tutto per ribaltare la propria situazione. E fin qui è tutto anche molto interessante, se non fosse che il gioco in questione, è una corsa al massacro in cui l’ eliminazione corrisponde alla morte. I giochi richiamano tutti nomi di quelli dei bambini coreani, uno due tre stella, il tiro alla fune,le biglie: tutti giochi molto semplici che assumono però un sapore diverso a causa della violenza della fase finale. E così man mano si assiste a colpi di pistola alla nuca, schizzi di sangue e scene agghiaccianti: a quel punto cominci a chiederti che sto guardando e che gioco è.
La serie è vietata ai minori di 14 anni, ma questo non è stato un deterrente, perché su altri canali social , è possibile scaricarsi spezzoni e video, accessibili a tutte le età. Il messaggio iniziale della serie , può essere anche molto interessante perché in un certo modo ci descrive una società in cui la disoccupazione e la povertà, hanno un’ alta percentuale: ci fa vedere come l’ intelligenza sia più importante della forza fisica, come le regole siano importanti anche nella vita stessa, che essere ultimi non vuol dire fallire. 
Tutto molto bello, se non fosse che la soluzione che il gioco trova a tutto questo è la violenza, che non è mai risolutrice di nulla. Aggiungiamo, a tutto ciò, che si parla di una serie, visibile da ragazzini, anche più piccoli di me,che ho dodici anni. E a questa età si ha bisogno di queste immagini, di queste infusioni di violenza? Io credo proprio di no.
La nostra società , ci offre già molti esempi sbagliati e basta accendere la televisione per assistere a scene di violenza inaudita. Ormai si ha accesso a tutto, quel tutto che se non controllato, può apparire agli occhi di un bambino come un gesto da imitare, giusto e risolutivo.Io ho guardato qualche episodio, insieme ai miei, perché i contenuti vanno discussi con un adulto, che possa farci capire che quello a cui  si assiste è purafinzione e che la violenza è sbagliata sempre e comunque.Il rischio se non si  fa questo è quello dell’ emulazione: è degli ultimi giorni la notizia che dei bambini di una scuola elementare, quindi piccolissimi, nell’ ora di ricreazione, simulavano fra di loro i giochi di Squid Game, con pestaggio finale di un compagno, colpevole di aver perso.
La polizia postale messa sull’ allerta, sta spingendo i genitori ad un maggiore controllo, sottolineando il fatto che i piccoli sono fragili e non hanno la capacità di elaborare la violenza. In più tra di loro sentono molto forte il senso del gruppo, nel bene e nel male, un gruppo però prontissimo a punire chi sbaglia. Ciò che nella cultura orientale può essere scontato, nella nostra non lo è.Io sono dell’ idea, che bisogna pensare con la propria testa,che non è necessario guardare Squid Game, perché lo guardano tutti, e che non si è alla moda o più intelligenti, emulando o parlandone. La violenza è uno strumento sbagliato, è ciò che si usa quando non si ha altro a disposizione, e noi fortunatamente abbiamo il cervello , che ci dice di non andare dietro al gruppo, ma di scegliere da soli, anche sbagliando. La vita, non è facile, impariamolo da subito: anche noi ragazzi abbiamo i nostri alti e bassi.
La violenza però non è la soluzione perché genera qualcosa di uguale: bisogna cercare di migliorarsi, di inseguire i propri sogni, di realizzarsi senza per questo danneggiare l’ altro, gioendo per le vittorie degli altri e prendendo esempio da chi è migliore. Tutto questo con l’aiuto di un genitore ,di un insegnante, che ci faccia capire come proteggerci dagli esempi sbagliati.

GIULIO RICCI II°F