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Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

di admin • Pubblicato il 23 Novembre 2021 18:24:25Osservatorio sul mondo

Un messaggio corale per dire “Basta”.

La Giornata Internazionale per la violenza contro le donne, è una ricorrenza istituita dall’ Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato tutti i governi, l’ organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l’ opinione pubblica su questo problema. Ogni anno, questa giornata assume un valore sempre più importante, perché il fenomeno invece di diminuire, sta aumentando velocemente.Nonostante le  tante iniziative, i progetti, i disegni di legge, gli episodi di moltiplicano, assumendo a volte un’ atrocità talmente forte, che se ne fa fatica a parlare. Sono un ragazzo della seconda media, e può sembrare strano che alla mia giovane età, io possa trattare questi argomenti: bene questo non è propriamente vero, e  se proprio devo essero sincero è vero esattamente il contrario. Il rispetto per l’ essere umano, per l’ altro e in questo caso per le donne, va insegnato e fatto proprio, sin da piccoli. Noi uomini, troppo spesso, ci ” riempiamo la bocca”, con frasi tipo” zitta tu che sei femmina” , ” che vuoi capire tu che sei donna” , che nella maggior parte dei casi rimangono parole, ma che spesso si trasformano in altro. Si perché la violenza, non è solo quella sessuale, ma anche quelle delle parole, dei gesti, delle continue offese, delle privazioni, dell’ essere messe all’ angolo perché donne. Ed è giusto che queste righe le scriva un uomo, perché proprio da noi, dovrebbe partire il grido di ” Basta” , ” Fermiamoci”, ” Facciamola finita” . Dovremmo essere noi uomini a manifestare, proporre, appoggiare, volendo sottolineare con questi gesti la non appartenenza a quel tipo di maschi che usano  lo strumento della violenza come gesto quotidiano. Si, li chiamo maschi, perché mi risulta difficile definirli uomini: l’ uomo è altro e loro non rientrano in questa categoria.Forse si potrebbe definirli inumani, assassini, delinquenti ma non cambierebbe molto, sono tutt’altro che persone. Mi fa strano ascoltare nei programmi televisivi  o leggere sui giornali, la frase” Uccisa per delitto passionale”: io  ho sempre dato alla parola passione un significato positivo, la passione per la danza, per lo sport, per il teatro, per i libri, e accostarla a delitto mi fa rabbrividire. La passione non ti fa uccidere, ti fa amare, a volte forse troppo, ma ti fa dare tutto te stesso. Quelle povere donne che hanno subito violenza, hanno donato la loro passione a ” maschi” che non la meritavano. Creature cresciute nella convinzione di essere superiori, e di avere il diritto di usare strumenti sbagliati,  anche se giusti ai loro occhi. Ed è proprio da qui che bisogna ripartire, dall’ educazione, dalla preparazione, sin da giovani, nelle scuole, nelle associazioni, e in tutti i luoghi dove se ne possa parlare. In Italia il colore che contraddistingue questa giornata è il rosso, come il sangue versato, ed il simbolo è un scarpa rossa da donna: in quella giornata le scarpe verranno allineate nelle piazze del nostro paese, a ricordare quante donne sono morte in nome di un amore, il loro, e non quello di chi si è macchiato della loro morte. Amore non è violenza, stupro, botte, offese, quello è orrore, e va punito per quello che è. Quel giorno dovremmo essere noi uomini a scendere nelle piazze: che sia la nostra mano a porre una scarpa rossa, mettere uno striscione, e che sia la nostra bocca a difendere le donne, con un messaggio forte. Solo così si potrà cercare di cambiare le teste, ed educare le persone al rispetto.

GIULIO RICCI II° F