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21 Marzo 2022 : Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime della mafia 

di admin • Pubblicato il 21 Marzo 2022 17:18:39Osservatorio sul mondo

Mettiamoci in ascolto per non dimenticare e per fare

Il 21 marzo di ogni anno, si celebra la ” Giornata della Memoria e dell’ Impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia”, inserita in un progetto più ampio che è quello della Settimana della legalità. La giornata è nata dall’ idea dell’ associazione Libera, che ha scelto il primo giorno di primavera, risveglio della natura, come giorno per ricordare una ” nuova primavera della verità e della giustizia, ma anche un risveglio delle coscienze”. L’iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso suo figlio nella strage di Capaci e non sente mai pronunciare il suo nome. Dolore si aggiunge a dolore, se si nega ad un innocente il diritto di essere ricordato,  se gli si nega la giustizia per una morte così inspiegabile, così ingiusta. E allora in questa giornata, dal 1996, ogni anno in una città diversa si ” recitano” i nomi e i cognomi di coloro che hanno perso la vita per mano della mafia: ripetere i loro nomi vuol dire non dimenticarli, farli vivere nella nostra memoria e ribadire alla mafia che non si è tutti come loro e con loro: quest’ anno la città prescelta è stata Napoli.Non ho vissuto in prima persona le stragi di Capaci e di Via d’ Amelio, per la mia giovane età, ma ho voluto vedere i filmati e mi sono voluto documentare, perché per comprendere bisogna vedere con i propri occhi. Tutto questo mi ha lasciato un segno che mi ha fatto riflettere: la mafia esiste, uccide le persone ma anche i sogni di un territorio, terrorizza la gente e cerca di annientare progetti ambiziosi e puliti. Chi è stato ucciso in nome di queste pretese, di queste finte ideologie, di queste scelte di vita immorali e incivili, deve essere ricordato, rimanere impresso nei ricordi, come un vecchio compagno che non c’è più ma che ricordiamo perché ci ha fatto tanto del bene. Non esistono morti più famosi e quelli che lo sono di meno: giudici, ministri, sindacalisti, agenti delle scorte, tutti meritano il loro posto nella memoria, memoria che spesso tendiamo a tenere lontano da questi eventi, perché ci sembrano così lontani da noi. Ma la mafia vuole proprio questo, che non si guardi, che non si ascolti e che si faccia finta di niente: insomma che si dica ” tutto ciò non mi riguarda”. Don Ciotti, presidente di Libera è un prete che da anni vive con la scorta, perché minacciato per il suo impegno civile, per la cultura della legalità che da anni porta avanti, per la sua giustizia sociale. Un mondo ridicolo, capovolto , che va al contrario, quello in cui si deve aver paura di fare del bene, quello in cui si deve lasciare aperta la strada al dominio mafioso per vivere tranquilli. Questa giornata è importante perché il suo messaggio deve arrivare alle orecchie di chi stenta a capire, di chi è incerto, di chi non sa da che parte stare: i nomi delle vittime recitate  aiuteranno a comprendere quante persone sono morte inutilmente e quanto non si può essere complici di tutto questo. Libera è il nome giusto: vita, terra, anima libera dalla mafia, anche se si nasce in territori difficili, dove si deve lottare ogni giorno in maniera pulita, per farsi rispettare. Credo che il mondo sia pieno di Falconi, Borsellino, Don Ciotti, anche se non conosciamo tutti i loro nomi: penso che ogni giorno uomini dal ” cuore colmo di giustizia” mettano la loro vita al servizio degli altri. La mafia c’è ma fortunatamente c’è anche un esercito di persone oneste, che fanno propria la cultura della giustizia: e noi che non siamo in prima linea ma nelle retrovie non dobbiamo  abbassare lo sguardo, non dobbiamo fare finta di non sentire, non dobbiamo fare finta di niente: METTIAMOCI IN ASCOLTO  PER NON DIMENTICARE E PER FARE.

GIULIO RICCI IIF