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LA STORIA INFINITA (recensione)

di admin • Pubblicato il 08 Marzo 2022 15:50:07Musica e Cinema, Teatrando

Il piccolo Bastian, oppresso da una triste situazione familiare e dal bullismo dei compagni di scuola, si rifugia un giorno in una libreria antiquaria, dove trova un libro misterioso e antico, La storia infinita.
Rifugiandosi nella soffitta della scuola, inizia ad immergersi nel mondo di Fantasia, magico Regno minacciato dal Nulla e seguendo le avventure del prode Atreiu, in cerca di una cura per restituire la salute all’Infanta Imperatrice.
Man mano che la storia va avanti, passano ore, e Bastian si sente sempre più avvolto e coinvolto dalla storia, di cui ad un certo punto capisce di essere parte integrante: è lui e solo lui che può dare un futuro a Fantasia, con i suoi sogni, contro il potere del Nulla che tutto distrugge.
Alla base di tutto c’è uno dei libri culto del genere “fantasy”, e non solo degli anni Ottanta, La storia infinita di Michael Ende, che a detta di molti il film non rispetta a pieno, visto che adatta solo la prima parte della vicenda, soffermandosi sul potere della fantasia e non sulla necessità di farla interagire con la vita reale, e dando poi spazio a due seguiti decisamente mediocri che rispetteranno ancora meno il testo originale.
Detto questo, La storia infinita resta un film interessante e ben fatto, e non solo per la colonna sonora di Giorgio Moroder e gli effetti speciali di Brian Johnson, ma per l’insieme meraviglioso che avvolge tutte le scene, per le creature fantastiche, soprattutto il FortunaDrago Falkor, e per l’esaltazione della fantasia e della lettura.
Novanta minuti che restano un esempio di film realizzato con tecniche diverse da quelle attuali, ma in maniera impeccabile: un titolo da vedere se si ama il cinema di genere fantasy di ogni tempo, non solo degli ultimi anni.
Interessante infine è l’assenza di attori famosi: senza la distrazione di volti noti, il centro di tutta la storia alla fine è il libro stesso.

Jacopo La Cara

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