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2 Aprile 2022, giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo

di admin • Pubblicato il 02 Aprile 2022 13:44:16Osservatorio sul mondo

Il 2 aprile ricorre la Giornata mondiale della consapevolezza dell’ autismo, istituita nel 2007 dall’ assemblea generale dell’ Onu. La ricorrenza vuol richiamare l’ attenzione del mondo sui diritti delle persone colpite dallo spettro autistico. Fu proposta dalla rappresentante del Qatar alle Nazioni Unite, la sceicca Mozah Bing Nasser al – Missned, consorte dello sceicco Hamas non Khalifa al – Thank, smirk del Qatar, e sostenuta da tutti gli stati membri. Fu approvata dal Consiglio ONU l’ 1 novembre 2007 e adottata il 18 dicembre 2007, quando venne fissato in calendario. La prima volta fu celebrata il 2 aprile 2008, nell’ anno del sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti umani. In Italia un bambino su 77, nella fascia tra i 7 e i 9 anni, presenta un disturbo dello spettro autistico: questi dati ci fanno ben capire quanto sia importante tenere i riflettori puntati su questo argomento. Giornate come queste sono giornate speciali, come speciali sono le persone autistiche e il loro mondo. Si il loro mondo, che necessita di aiuto e collaborazione, di comprensione e sostegno: un aiuto che deve andare alle famiglie che a volte sono lasciate sole ad affrontare situazioni più grandi di loro. Non userò la parola ” problema” , perché non si può usare una tale definizione per una persona a cui si vuole bene, soprattutto se è nata con una specialità, importante, che la rende vulnerabile.Chi soffre di questa patologia ha il diritto di vivere una vita felice, inserita in una società che abbia gli strumenti adatti . Per questo bisogna aiutare le associazioni, i genitori, la scuola affinché tutti siano pronti e capaci per fare tutto ciò. La pandemia ha ” cancellato” queste persone; non ci siamo resi conto,nostro malgrado,di quanto sia stato difficile per loro l’ isolamento forzato, il distacco dai loro punti di riferimento, dalle loro attività quotidiane. Forse le famiglie in questi ultimi due anni sono state abbandonate a loro stesse, complice tutto ciò che stava accadendo: siamo stati soppaffatti nostro malgrado dal Covid e dalle sue vittime. Così qualcuno è rimasto, indietro, troppo indietro, e ora dobbiamo necessariamente tornare a prenderlo, porgergli la mano e fare di più.Tutti dobbiamo ripartire, noi ragazzi dalla scuola , con un’ integrazione maggiore, la società con uno sguardo più attento, senza girarsi dall’ altra parte, le istituzioni con finanziamenti più solidi alle famiglie e a chi si occupa di loro. Una società che si occupa di chi ha difficoltà è una società che ci piace, perché ha compreso che tutti hanno diritto ad una vita serena. Questa giornata serve non solo a far conoscere la patologia in sé, ma principalmente a svegliare le coscienze di chi di fronte a questi argomenti fa finta di non sentire. Tutti possiamo fare qualcosa, noi ragazzi e voi adulti, non dimenticando mai che una diversità è una specialità, che vale la pena conoscere.

GIULIO RICCI II F