domenica 5 Maggio 2024

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25 APRILE 2O22 FESTA DELLA LIBERAZIONE

di admin • Pubblicato il 24 Aprile 2022 20:59:23Osservatorio sul mondo

LONTANI MA VICINI….TUTTO ANDRÀ BENE

La Festa della Liberazione si festeggia ogni anno il 25 aprile, giornata in cui si ricorda la liberazione dell’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista. Questa giornata è conosciuta anche come anniversario della Resistenza, per ricordare l’ importantissimo valore dei partigiani di ogni fronte che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione del paese.  Il 22 aprile del 1946 fu l’ allora Presidente del Consiglio Alcide de Gasperi a proporre a Umberto II, ultimo re d’ Italia e all’ epoca luogotenente del Regno, di istituire come festa nazionale il 25 aprile: l’istituzione definitiva arrivò nel maggio del 1949. Le ricorrenze a volte passano silenziose, senza che nessuno se ne accorga, questa giornata però ha un significato importante, perché importante è il valore della ” Libertà”. Un popolo oppresso, come lo furono in molti durante la seconda guerra mondiale, è un popolo che perde un’identità, a cui vengono sottratti diritti e dignità. Essere perseguitati per un’ ideologia politica, per una scelta religiosa e comunque per un progetto personale è una violenza che non ammette giustificazioni. Ognuno ha il diritto di vivere come meglio crede, sempre nel rispetto delle norme e non ostacolando la libertà altrui. E soprattutto tutti abbiamo il diritto, e dobbiamo pretenderlo,di vivere nel paese in cui siamo nati, dove ci sono le nostre radici, dove c’è la nostra gente, dove vivono i nostri ricordi.  Le catene spezzate quel 25 aprile di tanti anni fa, sono l’esempio di come quelle persone , partigiani e militari, abbiano fatto proprio il dovere di proteggere la propria gente e la propria terra: a  queste persone cadute in nome della libertà, va tutto il nostro rispetto. Io sono molto giovane, non ho vissuto la seconda guerra mondiale, ma mi sono documentato, ho letto e ho fatto mie le storie degli anziani, nonni e conoscenti, che hanno ricordi nitidi e dolorosi. E proprio questi ricordi raccontati, si sono animati in questo ultimo mese, quando sono arrivate le immagini di quello che sta succedendo in Ucraina. Quello che sembrava un combattimento veloce e di poche ore, si è trasformato in una guerra vera e propria, che in molti hanno definito come l’ inizio della Terza guerra mondiale. Il popolo ucraino oppresso e violentato, mi ha fatto ripensare alle storie dei partigiani: allora contadini, gente del popolo si armarono per difendere la propria gente ,i propri cari, la Libertà: oggi allo stesso modo il popolo ucraino,si schiera, pronto a morire in nome degli stessi diritti. Non tutti hanno ritenuto giusto questo paragone, io invece lo ritengo opportuno: è sempre povera gente oppressa che muore, senza colpa, cercando di difendere quello che è proprio, chiedendo una sola cosa, di poter vivere nella propria terra, in pace, liberi da regimi e da vincoli. Capisco perfettamente che dietro ci sono progetti politici e ambiziosi che sfuggono a ragazzi giovani come me, ma io giudico quello che vedo, e quello che vedo è solo morte, sangue, lacrime e devastazione: vedo gente costretta a lasciare la propria casa, la propria terra, i propri cari: vedo orfani, morti e feriti, vedo bombe e distruzione e vedo fucili e violenza, che hanno sempre lo stesso valore, sbagliato e inutile, lo stesso che ha la guerra quella del passato e quella di oggi. Il 25 aprile quest’anno deve arrivare fino in Ucraina, la nostra festa della Liberazione, deve essere di vicinanza a questo popolo che sta soffrendo: il messaggio dell’ “Andrà tutto bene”, che ci ha accompagnato negli ultimi due anni, ora deve servire come conforto e come sostegno al popolo ucraino, perché anche le parole hanno un peso e se ripetute a gran voce e in continuazione possono essere di grande aiuto. Speriamo che la festa della Liberazione sia l’ inizio di una ” nuova Libertà” per il popolo Ucraino, lontano geograficamente ma vicino ai nostri cuori. Quando il 25 ricorderemo I popoli della seconda guerra mondiale che il nostro pensiero vada anche i popoli di oggi, perché la storia tristemente si sta ripetendo, come se l’ uomo non avesse imparato nulla da passato.

GIULIO RICCI II F