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SS1G “A. Baccelli”- IC.Tivoli 2- Tivoli centro – a.s.2022/2023

Incontro con l’autore GIORGIO SCARAMUZZINO, progetto Scrittura creativa Bimed

di admin • Pubblicato il 01 Febbraio 2023 14:10:51La scuola dei Ragazzi e delle Ragazze

20 Gennaio 2023

Il 20 gennaio scorso, presso l’ Istituto Baccelli, la classe IIIF, nell’ ambito del Progetto” Staffetta di scrittura BIMED” , ha incontrato Giorgio Scaramuzzino, autore dell’ Incipit ” il francobollo”. Da quest’ ultimo è partita la Staffetta di scrittura di quest’anno, a cui la classe IIIF ha partecipato con la stesura del sesto capitolo. All’ incontro oltre l’ autore erano presenti Il Tutor assegnato, la professoressa Cesira Gentili e i ragazzi.

Dopo le presentazioni, i ragazzi hanno rivolto a Scaramuzzino, alcune domande, mossi dalla curiosità e anche dall’ emozione di trovarsi di fronte ad uno scrittore, attore e regista teatrale. I ragazzi hanno esordito così:

Quale libro le ha fatto scoprire l’ amore per la scrittura?

In realtà non amo solamente scrivere: principalmente sono un attore e drammaturgo, cioè recito ciò che scrivo. Scrivo quando me lo sento, non ho contratti fissi. Ho però un unico messaggio sia come attore che come scrittore, e cioè comunicare delle cose, qualcosa che può restare. Normalmente sono messaggi di carattere sociale. Consiglio a tutti , però, di leggere molto , perché solo in questo modo si impara a scrivere meglio; leggere, leggere, mischiare degli stili e crearne uno proprio.

Quanti libri ha scritto e quali temi ha affrontato particolarmente?

Ne ho scritti un trentina, sempre perché scrivo quando ho voglia. Normalmente per bambini più piccoli di voi. Quando mi rivolgo ai ragazzi della vostra età, affronto temi diversi, di carattere sociale. Ne ho scritto uno che parlava della Palestina e alcuni testi teatrali riguardanti la ” Responsabilità Italiana” per quello che sta accadendo nel mondo in questo periodo e un altro sul  femminicidio.

Come è nata la passione per il teatro?

In un modo molto normale. Quando tutti mi chiedevano cosa volessi fare da grande, rispondevo l’ attore e l’ archeologo, con una predilezione per l’ attore. Vivevo in un paese di collina, fuori dal mondo, non c’erano teatri: mio padre era un operaio e mia madre una sarta, non sono sicuramente un figlio d’ arte. Il mio era un sogno e ho lottato per realizzarlo. Sono un ragazzo fortunato.

Quale, tra i libri che ha scritto, è il suo preferito?

Di solito è l’ ultimo, che si intitola ” Il Dubbio”. È la storia di un punto esclamativo , scontroso, irritante, antipatico, odiato dal resto della punteggiatura. Un giorno una virgoletta gli chiede se non si fosse mai chiesto perché stesse sempre solo, e perché non fosse simpatico a nessuno. Il punto esclamativo torna a casa, si siede e comincia a pensare, inizia ad avere dei dubbi.Nel continuo pensare si piega, si curva e si trasforma nel punto interrogativo. È l storia di come è nato il punto interrogativo.

Lei è un attore, un regista e uno scrittore. Quale ruolo preferisce?

Penso l’ attore, anche perché quando fai il mestiere del regista, aver recitato ti serve per comprendere meglio gli altri attori. Io, poi, recito principalmente per i giovani, è quasi un gioco per me. Finché si gioca e ci si diverte, si sta facendo la cosa giusta.

Da quanto tempo conosce la BIMED?

Da molto e trovo il progetto della Staffetta un’ idea geniale. Lo scrittore butta un amo, l’ Incipit, e lui sa già come continuerebbe se fosse lui a scrivere: invece poi arrivano delle sorprese inaspettate. Voi ragazzi stravolgere tutto, positivamente,e presentate delle strade e delle idee a cui io non avevo pensato. È sempre una bella sorpresa.

Come ha avuto l’ idea dell’ Incipit?

Tornavo dalle Tremiti, dopo un incontro con la BIMED,arrivato a Termoli, per prendere un treno, volevo scrivere una cartolina a mio figlio, a cui piace riceverle. La cartolina l’ho trovata ma ho avuto difficoltà a reperire il francobollo, mancante in tutti i tabacchini.

Nessuno manda più cartoline e nessuno compra più francobolli. Ho pensato che tra un po’ tutto ciò smetterà di esistere.A pensarci è una cosa triste: da questo mi è venuta l’ idea dell’ Incipit.

Ha letto i primi cinque capitoli?

Si li ho letti e ci sono delle cose poco coerenti con l’ Incipit stesso. Quando scrivo io cerco di dare degli input, degli stimoli tra le righe, basta saperli cogliere. In quel mondo, ad esempio, non esiste la carta e nel secondo capitolo arriva una scatola di cartone, di cui nessuno si meraviglia.

Bisogna leggere attentamente l’ Incipit e fissare bene delle idee, senza perdere di vista alcuni passi fondamentali.

Successivamente la classe III F , ad opera di alcuni alunni, ha illustrato a Scaramuzzino il sesto capitolo, quello scritto da loro: l’ obiettivo era quello di conoscere le sue sensazioni all’ ascolto del suddetto.  L’ autore ha ascoltato con molto interesse, suggerendo alcuni cambiamenti  e svelando ai ragazzi un suo desiderio; quello che loro stessi inventino cose nuove, uscendo dagli schemi prestabiliti, creando storie che all’ apparenza possono sembrare assurde. L’ autore ha portato l’ esempio degli scienziati, che sono dei creativi eccellenti,  prima di studiare immaginano. Bisogna andare oltre la propria conoscenza, superando dei limiti. Scaramuzzino ha continuato, ribadendo che chi abbandona l’ immaginazione, non è capace di produrre nulla. A volte anche ciò che può sembrare fuori dagli schemi, è migliore di altro.

Alla domanda dei ragazzi su come andrebbe avanti lui con la storia, Scaramuzzino ha risposto che i ragazzi sono molto più bravi di lui, perché hanno potenzialità in divenire fenomenali. I grandi, continua, hanno molto da imparare, perché spesso hanno smesso di immaginare. Spesso ciò che lui aveva immaginato viene stravolto, così come il protagonista della storia, di cui lui aveva un’ idea , diversa totalmente da quella realizzata.

Scaramuzzino ci ha lasciato con tre ” moniti”, da tenere presente, non solo per scrivere, ma per la realizzazione personale: Leggere, Non perdere l’immaginazione ed essere unici sempre e comunque, senza omologarsi mai.

RICCI GIULIO IIIF